.
Quando ci rapportiamo ad un’altra persona, ci possiamo sentire “in sintonia”, oppure avvertire uno strano senso di “disagio”, “distacco” e “diffidenza”.
Possiamo attribuire le sensazioni “positive” a una naturale “predisposizione” e “empatia”, e quelle negative ad una naturale “antipatia”.
Sembrerebbe che, in realtà, nei rapporti umani molto sia affidato alla cosiddetta “COMUNICAZIONE NON VERBALE”, cioè quella legata a tutto ciò che prescinde dall’espressione dei concetti con “parole” (gesti, espressioni del viso, postura del corpo, tono della voce, etc.). Sarebbero proprio questi “messaggi” a determinare le nostre reazioni e il nostro grado di coinvolgimento in quella “relazione”. Diversi studi hanno dimostrato che di tutte le informazioni che ci si scambia durante un discorso un buon 50-60% è rapportabile al tono della voce ed al linguaggio del corpo.
La comunicazione non verbale può “avvalorare” determinate manifestazioni ed affermazioni verbali oppure “demolirle”. Se, ad esempio, un nostro collega di lavoro, in un momento particolarmente “negativo” per noi, ci si avvicina e ci esprime “a parole” tutto il suo dispiacere per le nostre difficoltà, ma col corpo manifesta “espressioni” che non coincidono con quanto sta affermando, noi inconsciamente percepiremo questo “conflitto”.
In pratica se esprimiamo a parole qualcosa in cui non crediamo realmente, la cosa, anche se inconsciamente, verrà manifestata e, quindi, percepita.
Chiaramente, un approccio equilibrato a questo “aspetto” della comunicazione presuppone che non si possa valutare adeguatamente una persona “esclusivamente” da un singolo gesto. E’ come quando diciamo che una parola può non avere alcun senso se “estrapolata” rispetto ad un intero discorso; allo stesso modo un singolo gesto non è sufficiente a “etichettare” una persona.
Qui parliamo di un approccio nel quale è inutile improvvisarsi “esperti”, perché ci sono relazioni tra comunicazione verbale e comunicazione non verbale che sfuggono anche ai cosiddetti “addetti ai lavori”. In questo “disquisire” si vuole solo affrontare dal punto di vista generale un aspetto dell’espressività umana, “curiosando” sull’argomento.
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Possiamo considerare alcuni elementi utili a comprendere meglio il significato e le manifestazioni quotidiane del “linguaggio non verbale”:
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Tra le ESPRESSIONI DEL VOLTO ce ne sono alcune (ad es. quelle che esprimono gioia, rabbia, tristezza, sorpresa, paura, vergogna, repulsione, disprezzo) che sono innate, e sono comuni alla maggior parte degli esseri umani (non variano da individuo a individuo, né tra razze diverse). Altri gesti, invece, vengono acquisiti, cioè li impariamo “imitandoli”.
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La “predisposizione” di una persona ad “avvicinarsi” ad un’altra può essere misurata anche attraverso l’osservazione del cosiddetto “EFFETTO SPECCHIO” o, come dicono gli anglosassoni “MIRRORING”. Non è altro che l’inconscia propensione a “specchiarsi l’una nell’altra” che si instaura tra due persone che si piacciono. In pratica se una persona vuole “avvicinarsi” a noi, farà “eco” ai nostri gesti (io mi gratto il naso lei/lui si gratta il naso, io mi passo la mano tra i capelli, lei/lui si passa la mano tra i capelli). Però attenzione, se subito dopo aver fatto da “specchio” ai nostri gesti si allontana (as es. se siamo su un divano si tira indietro rispetto a noi, o se siamo su due sedie, allontana la sua sedia rispetto alla nostra) vuol dire non è interessata/o a noi.
Questo vale sia quando parliamo di “attrazione fisica” e “coinvolgimento sentimentale” cioè allorquando si instaura il “gioco della seduzione”, che in situazioni in cui si può parlare solo di rapporti di amicizia o di lavoro.
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Una situazione in cui si scatena un conflitto tangibile alla percezione dell’”osservatore” è quella rappresentata dalla “BUGIA”. Durante il “racconto” di una bugia una persona può “MENTIRE verbalmente” ma con grande difficoltà riesce a farlo con il linguaggio “non verbale”. Lo stress che si libera in tale frangente si trasforma spesso in gesti insicuri, e piccoli segnali incontrollabili (inarcare il sopracciglio, arrossire, sudare, eseguire movimenti nervosi con le dita e con le mani, etc.) che “comunicano” all'osservatore il “conflitto” in atto. In tutto questo pensiamo al fatto che ci sono persone che, per lavoro e, quindi, per necessità imposta, devono imparare a “mentire”. Basti pensare a politici, attori, rappresentanti, venditori. In tal caso la persona educa il proprio corpo a trasmettere ed utilizzare in un certo modo il suo “linguaggio”.
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Sembrerebbe, poi, che le cose cambino a seconda della posizione sociale e dell’età delle persone. Con l’acquisizione di una posizione di POTERE e con l’avanzare dell’ETA' la gestualità tenderebbe all’”essenziale”. In pratica maggiore è il potere o l’età più “limitati” e “misurati” saranno i gesti. Meno potere o minore età invece, andrebbero di pari passo con una maggiore “espressività” del corpo.
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Altro elemento condizionante il linguaggio non verbale è la “CONDIZIONE FISICA” della persona, e la sua “PERCEZIONE DI SE STESSO”. Quando stiamo bene con noi stessi, tutto il nostro corpo è fisiologicamente predisposto a inviare agli altri segnali positivi, di “apertura”.
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Anche la nostra PERSONALITA' può porre limiti e condizionare l’espressività del nostro corpo. Pensiamo alle persone timide che, spesso, vengono giudicate per ciò che realmente NON SONO, proprio a causa dei segnali di “chiusura” che, a causa della loro TIMIDEZZA, mandano agli altri. Esiste anche una forma di timidezza, definita “cronica”, che poco ha a che fare con la timidezza come tratto “caratteriale”. La timidezza cronica può portare la persona ad isolarsi dal resto della società… e spesso si associa a gravi forme di depressione e di fobia.
Spesso le persone timide sono persone molto “sensibili”, ma i loro atteggiamenti, quali l’evitare di esporsi in pubblico o in un “gruppo” di persone, la difficoltà di esprimere la propria opinione davanti agli altri, la difficoltà di sostenere a lungo un contatto “visivo” con gli altri, il parlare con voce sommessa e in modo frettoloso, il mantenersi a “distanza”, sono tutti “gesti” che possono essere fraintesi e interpretati come sintomi di “superbia” e “disprezzo”. La persona timida che viene etichettata come “asociale” o “antipatica”, percependo questo “giudizio” da parte degli altri, tenderà ad isolarsi ulteriormente.
.
Insomma, se ci soffermiamo a pensare a quanto possiamo dire e quanto possiamo “percepire” dagli altri attraverso il linguaggio del corpo, potremmo trarne vantaggio, non tanto per “smascherare” i bugiardi cronici, o i falsi “adulatori” o i “lupi travestiti da agnello”, ma più che altro, per comprendere e migliorare situazioni che, ingiustamente, possono limitare ciascuno di noi nei rapporti umani, e anche nella “percezione di se stessi”…
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Naturalmente, senza prendere tutto troppo sul serio, ma applicando quel pizzico di ironia che ci permette di dare ad ogni cosa il giusto peso…
Possiamo attribuire le sensazioni “positive” a una naturale “predisposizione” e “empatia”, e quelle negative ad una naturale “antipatia”.
Sembrerebbe che, in realtà, nei rapporti umani molto sia affidato alla cosiddetta “COMUNICAZIONE NON VERBALE”, cioè quella legata a tutto ciò che prescinde dall’espressione dei concetti con “parole” (gesti, espressioni del viso, postura del corpo, tono della voce, etc.). Sarebbero proprio questi “messaggi” a determinare le nostre reazioni e il nostro grado di coinvolgimento in quella “relazione”. Diversi studi hanno dimostrato che di tutte le informazioni che ci si scambia durante un discorso un buon 50-60% è rapportabile al tono della voce ed al linguaggio del corpo.
La comunicazione non verbale può “avvalorare” determinate manifestazioni ed affermazioni verbali oppure “demolirle”. Se, ad esempio, un nostro collega di lavoro, in un momento particolarmente “negativo” per noi, ci si avvicina e ci esprime “a parole” tutto il suo dispiacere per le nostre difficoltà, ma col corpo manifesta “espressioni” che non coincidono con quanto sta affermando, noi inconsciamente percepiremo questo “conflitto”.
In pratica se esprimiamo a parole qualcosa in cui non crediamo realmente, la cosa, anche se inconsciamente, verrà manifestata e, quindi, percepita.
Chiaramente, un approccio equilibrato a questo “aspetto” della comunicazione presuppone che non si possa valutare adeguatamente una persona “esclusivamente” da un singolo gesto. E’ come quando diciamo che una parola può non avere alcun senso se “estrapolata” rispetto ad un intero discorso; allo stesso modo un singolo gesto non è sufficiente a “etichettare” una persona.
Qui parliamo di un approccio nel quale è inutile improvvisarsi “esperti”, perché ci sono relazioni tra comunicazione verbale e comunicazione non verbale che sfuggono anche ai cosiddetti “addetti ai lavori”. In questo “disquisire” si vuole solo affrontare dal punto di vista generale un aspetto dell’espressività umana, “curiosando” sull’argomento.
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Possiamo considerare alcuni elementi utili a comprendere meglio il significato e le manifestazioni quotidiane del “linguaggio non verbale”:
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Tra le ESPRESSIONI DEL VOLTO ce ne sono alcune (ad es. quelle che esprimono gioia, rabbia, tristezza, sorpresa, paura, vergogna, repulsione, disprezzo) che sono innate, e sono comuni alla maggior parte degli esseri umani (non variano da individuo a individuo, né tra razze diverse). Altri gesti, invece, vengono acquisiti, cioè li impariamo “imitandoli”.
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La “predisposizione” di una persona ad “avvicinarsi” ad un’altra può essere misurata anche attraverso l’osservazione del cosiddetto “EFFETTO SPECCHIO” o, come dicono gli anglosassoni “MIRRORING”. Non è altro che l’inconscia propensione a “specchiarsi l’una nell’altra” che si instaura tra due persone che si piacciono. In pratica se una persona vuole “avvicinarsi” a noi, farà “eco” ai nostri gesti (io mi gratto il naso lei/lui si gratta il naso, io mi passo la mano tra i capelli, lei/lui si passa la mano tra i capelli). Però attenzione, se subito dopo aver fatto da “specchio” ai nostri gesti si allontana (as es. se siamo su un divano si tira indietro rispetto a noi, o se siamo su due sedie, allontana la sua sedia rispetto alla nostra) vuol dire non è interessata/o a noi.
Questo vale sia quando parliamo di “attrazione fisica” e “coinvolgimento sentimentale” cioè allorquando si instaura il “gioco della seduzione”, che in situazioni in cui si può parlare solo di rapporti di amicizia o di lavoro.
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Una situazione in cui si scatena un conflitto tangibile alla percezione dell’”osservatore” è quella rappresentata dalla “BUGIA”. Durante il “racconto” di una bugia una persona può “MENTIRE verbalmente” ma con grande difficoltà riesce a farlo con il linguaggio “non verbale”. Lo stress che si libera in tale frangente si trasforma spesso in gesti insicuri, e piccoli segnali incontrollabili (inarcare il sopracciglio, arrossire, sudare, eseguire movimenti nervosi con le dita e con le mani, etc.) che “comunicano” all'osservatore il “conflitto” in atto. In tutto questo pensiamo al fatto che ci sono persone che, per lavoro e, quindi, per necessità imposta, devono imparare a “mentire”. Basti pensare a politici, attori, rappresentanti, venditori. In tal caso la persona educa il proprio corpo a trasmettere ed utilizzare in un certo modo il suo “linguaggio”.
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Sembrerebbe, poi, che le cose cambino a seconda della posizione sociale e dell’età delle persone. Con l’acquisizione di una posizione di POTERE e con l’avanzare dell’ETA' la gestualità tenderebbe all’”essenziale”. In pratica maggiore è il potere o l’età più “limitati” e “misurati” saranno i gesti. Meno potere o minore età invece, andrebbero di pari passo con una maggiore “espressività” del corpo.
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Altro elemento condizionante il linguaggio non verbale è la “CONDIZIONE FISICA” della persona, e la sua “PERCEZIONE DI SE STESSO”. Quando stiamo bene con noi stessi, tutto il nostro corpo è fisiologicamente predisposto a inviare agli altri segnali positivi, di “apertura”.
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Anche la nostra PERSONALITA' può porre limiti e condizionare l’espressività del nostro corpo. Pensiamo alle persone timide che, spesso, vengono giudicate per ciò che realmente NON SONO, proprio a causa dei segnali di “chiusura” che, a causa della loro TIMIDEZZA, mandano agli altri. Esiste anche una forma di timidezza, definita “cronica”, che poco ha a che fare con la timidezza come tratto “caratteriale”. La timidezza cronica può portare la persona ad isolarsi dal resto della società… e spesso si associa a gravi forme di depressione e di fobia.
Spesso le persone timide sono persone molto “sensibili”, ma i loro atteggiamenti, quali l’evitare di esporsi in pubblico o in un “gruppo” di persone, la difficoltà di esprimere la propria opinione davanti agli altri, la difficoltà di sostenere a lungo un contatto “visivo” con gli altri, il parlare con voce sommessa e in modo frettoloso, il mantenersi a “distanza”, sono tutti “gesti” che possono essere fraintesi e interpretati come sintomi di “superbia” e “disprezzo”. La persona timida che viene etichettata come “asociale” o “antipatica”, percependo questo “giudizio” da parte degli altri, tenderà ad isolarsi ulteriormente.
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Insomma, se ci soffermiamo a pensare a quanto possiamo dire e quanto possiamo “percepire” dagli altri attraverso il linguaggio del corpo, potremmo trarne vantaggio, non tanto per “smascherare” i bugiardi cronici, o i falsi “adulatori” o i “lupi travestiti da agnello”, ma più che altro, per comprendere e migliorare situazioni che, ingiustamente, possono limitare ciascuno di noi nei rapporti umani, e anche nella “percezione di se stessi”…
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Naturalmente, senza prendere tutto troppo sul serio, ma applicando quel pizzico di ironia che ci permette di dare ad ogni cosa il giusto peso…
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77 commenti:
Maurizio si sapevo di questa cosa...ma in rete invece come ci comportiamo?anche li non so nascono simpatie antipatie crdimi..come e' possibile?eppure quasi sempre ce' solo la parola.neanche verbale ma scritta x la maggior parte delle volte!!!!ce dici a riguardo?dolcenotte amico!!!!
Adesso le persone con più difficoltà riescono a parlare e ad aprirsi con gli altri. La tecnologia non aiuta, semmai complica ulteriormente le situazioni creando frantendimenti e superficialità.
Grazie per il post.
Un bacio
sì, la gestualità può dire tanto, a volte tutto ma, come scrivi, è legata a diversi fattori. forse il più significativo è proprio in connessione all'età e quindi all'esperienza,che permette anche di controllare l'eventuale timidezza caratteriale. inoltre ci rende più rilassati e consapevoli così da poter allentare e focalizzare le tensioni che minacciano la buona riuscita di un rapporto, e regolarsi di conseguenza. ma via web, cosa succede? c'è una gestualità virtuale? strano, ma qualcosa si percepisce anche solo attraverso l'unico gesto che si può materializzare, quello delle dita che corrono sulla tastiera. e ciò che è certo è che non corrono nemmeno tutte alla stessa maniera...
hmmm???
Ciao carissimo, molto interessante ciò che scrivi, ci si potrebbe scrivere centinaia di post! Magari un blog intero! Hai perfettamente ragione ma nella conclusione aggiungerei che tutto questo può servire a conoscere meglio noi stessi... Infatti ci si preoccupa tanto per capire se gli altri sono sinceri e si valuta sempre dalle proprie percezioni. Ma se partiamo già mentendo a noi stessi? O se non conosciamo tratti importanti dei nostri caratteri, sistemi di credenze e valori???? Se non abbiamo compreso ciò che per noi significa (per esempio) "onestà" come facciamo a giudicare quella altrui? Credo che le guerre, i conflitti e le antipatie spesso nascano (e si alimentano) proprio da una scarsa conoscenza di sé stessi... Che poi genera uno scarico di responsabilità sull'altro, (più potente, più ricco, più bello, più scaltro, più fortunato ecc....). Ma guardarci noi mai???? Io sono francamente un po' stufa di tutto questo lamentarci di quello che accade, di come veniamo trattati, perché è come se ci sottraessimo al nostro "potere" e non accettassimo di fare parte del grande mosaico della vita! Ogniuno per come è, e se cerchiamo davvero di vivere per come siamo non possiamo mentire, primo a noi stessi e poi agli altri. Magari non saremo per forza amati ma di sicuro rispettati! Che ne pensi? Intanto ti auguro una buona giornata e ti ringrazio per questo post accurato e pieno di spunti di riflessione che spero verranno colti dai più per reagire a sé stessi! Bacione piccolo elfo dottore!
nella vita di tutti i giorni,nel lavoro,in particolare quelli che ti pongono a contatto con il pubblico,spesso il nostro Maurizio,dove le persone parlano poco o troppo..il linguaggio non verbale può aiutarci a capire molto di più...e questo ci porta ad essere più utili!
In alcuni lavori fanno dei corsi specifici per affilare la loro capacità di comunicare e decodificare atteggiamenti oltre le parole,per poter raggiungere meglio i loro obiettivi!
Il più bel linguaggio non verbale..tra una mamma ed il suo piccolo!quante cose si riescono a dire ed a capire!
un abbraccio(un gesto vale più di mille parole...:)
Giulia
Uhmmmm...Uhaaaa...
Uhhhwoooowww. ;-P
..sempre più affascinati i Voli del Falco.
non ho altro da aggiungere. ;-)
kisses
O.T.: oggi non è una buona giornata, poi aprendo il tuo blog con Cammariere che mi accoglieva, mi hai dato il colpo di grazia definitivo....:o(((
P.S. Amo quest'uomo e questa canzone, non posso farci niente. E' struggente.
Da manuale di psicologia......
Io le chiamo sensazioni " a pelle" e difficilmente sbagliano nel rivelare l'essenza di chi hai di fronte.
Altro discorso molto interessante è quello che riguarda ciò che succede via "scripta"...........
il mio primo contatto è guardare negli occhi e sfoderare un sorriso se anche l'altra persona risponde alla stessa maniera, non importa se tiene le mani in tasca o si tocca i capelli,.....non si può mai conoscere fino in fondo l'altro...anche se...
buona giornata
Accidenti che post, complimenti, non avrei saputo esprimermi meglio.
Assolutamente d'accordo su tutto in particolar modo sul fatto che con l'età certi atteggiamenti vengono spontanei, in alcuni casi in modo positivo in altri no (perchè i furbi ci sono sempre).
Un abbraccio
Ciao,
Se come dici tu, c'è un atteggiamento che definisci di "timidezza cronica" (in genere con l'adolescenza è un po' di tutti, la timidezza, perchè sono in atto molti cambianenti, che ci destabilizzano)e se nel tempo ci ha procurato anche di esssere valutati in maniera sbagliata,io credo che prendendo coscienza che per noi si tratta di questa cronicità, è il caso di lavorarci un po' su.Forse non sparirà del tutto, se proprio è un nostro connotato quasi genetico (io però, sono una che aderisco all'idea che alle disposizioni genetiche, se non completamente gli si può contrapporre un nostro atteggiamento cosciente che se non servirà a colmare il problema, di sicuro lo può migliorare molto).
L'altra convinzione (mia personale, ma condivisa da molti che conosco)è che prima di convincersi che nel nostro caso si tratta di cronicità, e non di qualcosa che ci è successo strada facendo,in una età della quale non possiamo averne ricordo,dovremmo magari confrontarci davvero con qualcuno esperto e se è il caso rimuovere per quanto è possibile le piccole zavorre che senza saperlo ci portiamo dietro.
Ultimo mio punto di vista per quanto riguarda il virtuale:ritengo che sia un mezzo utile, per raggiungere persone lontane, almeno col mezzo della parola, ma se scopriamo che invece ci vizia verso quello che già sappiamo essere una nostra problematica, dopo averne speriementato i lati più utili, dovrebbe essere abbastanza evitato, o diciamo non preferito; perchè potrebbe comodamente farci adagiare su noi stessi, senza lo sforzo che comporta invece affrontare relazioni più vere,insomma ognuno, dovrebbe dirsi, che cosa rappresenta per lui il "blog" piuttosto che "FaceBook", piuttosto che la chat, senza appunto come ha detto un'altra commentatrice più sù mentire soprattutto a se stessi prima che ad altri (il mentire a se stessi, senza cattiveria ...ma è la cosa più facile che esiste, perchè fa parte in automatico dei meccanismi di difesa).
Grazie per l'argomento del post, che tocca questa problematica che tocca da vicino tutti quelli che fanno uso di WEB,e che credo chi più chi meno si sarà interrogato su come fa uso di questo mezzo di comunicazione.
Ciao Donnachenina
Mi trovi pienamente daccordo con te. Sono una persona "casinara" per nomea, ma ben pochi hanno saputo scorgere oltre la "crosta", oltre la superficie fatta dalla "parole" che mi precedono.. Quei pochi, però, che han saputocogliere i miei gesti, i sorrisi, quello che io chiamo "segreto dell'anima", mi hanno davvero conosciuta. Essendi fatta così, sono portata a valutare più gli atteggiamente, la postura, il modo di parlare, che le parle nude e crude per come vengno dette. Post che fa riflettere. Un saluto grande.
molto interessante questo post sulla comunicazione umana..sai la gestualita'il linguaggio del corpo ha un grande potere sui rapporti...riesci a percepire cose che mai potresrti solo tramite linguaggio...ultimamente credo che ci sia troppoa suscettibilita' tra le persone ed è sempre piu' difficile instaurare ogni tipo di rapporto.....sai su questo argomento potrei scrivere sino a domani ..... ma ti annoierei,scrivi sempre cose molto interessanti complimenti.
ma e' stato dimostrato scientificamente che il corpo parla, comunica, senza le parole
buona serata Michele pianetatempolibero
Interessante post sulla comunicazione non verbale... potrei dire di considerarmi parte della categoria dei "timidi", che appaiono spesso antipatici...ma alla lunga, piuttosto che cambiare me stessa per una sorta di "compiacimento sociale" allargato, ho imparato a rivalutare il mio carattere.
Ciao, buona notte
Tutto vero... ma sai che c'è chi ha una capacità di "empatia" superiore e, che questa capacità non aiuta affatto? E' come se si fosse in grado di leggere il pensiero e non sempre è piacevole ciò che si vede. E' anche fuorviante, perchè come sto imparando con l'esperienza,il pensiero o la sensazione "negativa" di un determinato istante può essere soltanto legata a "quell'istante" specifico e non avere alcun significato determinante. E' come quando i pediatri sconsigliano di sottoporre i bambini ad analisi del sangue, perchè i risultati potrebbero essere alterati dallo "scontro" dell'organismo - in quel determinato momento - con un batterio o un virus particolare che, magari, immediatamente dopo sarebbe sconfitto e non risulterebbe più dalle analisi. Il concetto è un pò complesso ma spero di essermi spiegata abbastanza.
Come mi suggerisce spesso il mio compagno, sarebbe utile affrontare la vita in modo più lieve, con occhi un pò più socchiusi e antenne un pò meno sintonizzate.
che dire.......hai chiaramente espresso tutto tu come sempre in modo impeccabile!!!che bei post e che belle foto.I complimenti si sprecano e le parole non bastano ;posso solo continuare a condividere i tuoi profondi e bellissimi pensieri
Lella
ciao caro come ti va la vita??? se hai voglia ti invito a visitare un blog di un mio amico e tuo collega :
www.anchise.blogspot.com
ciao e fammi sapere !!!!!!
Smackkkkkkkkkkkkk :-)
Roby
ciao Mauri scusa ma ho poco tempo, tanto sonno e troppe cose da fare...
Mauri mi hai affascinata!
Non ho nulla d'aggiungere.
Con lo scritto solamente si è smascherati,a lungo andare,dall'incoerenza...e dalle bugie dette.
Ciao Mauri...
ho fatto un esame di psicologia del linguaggio all'università, e mi è piaciuto moltissimo...
In quel momento ho capito che aveva sbagliato materia di tesi da laurea....
cmq il linguaggio non verbale è qualcosa di affascinante, x me, oltre che una fonte di informazioni che l'altr rasmette, sia consciamente che non!
Buona serata
Il nostro corpo ci parla molto di più di quanto pensiamo.
A volte si ribella a noi e manifesta certi disagi interiori ammalandosi, per esempio.
E' importante fare attenzione a certi suoi atteggiamenti perchè ci può aiutare a comprenderci meglio.
Sono una timida cronica, e qui pure io ho subito opinioni del tipo "è una che se la tira"... macchè! mi sarei semplicemente e volentieri sotterrata, altro che!)o forse lo sono stata fino a quando ho capito che essere timidi (troppo timidi) è segno di scarsa stima di se stessi. Ci si sente un po' come non degni dell'attenzione altrui, non all'altezza di reggere il confonto con chi abbiamo di fronte; ma questo è un problema che va risolto. Anche perchè, come scrivi bene tu, chi è davanti anoi lo percepisce e poi, "se non nutro io stesso e per me stesso la giusta considerazione perchè il prossimo dovrebbe averne al posto mio"?
Interessante il quesito su quanto accade e come accade nel web...
* Ilaria: credo che in rete valgano sotto certi aspetti le stesse "regole" che ci sono nei rapporti "faccia a faccia"... ci si può mascherare o meno, e anche qui, penso, prima o poi, chi è dall'altra parte nel tempo può percepire la "genuinità" o meno dell'altra persona... Come giustamente ha scritto Donnachenina nel suo commento, l'importante è non "trincerarsi" dietro la "realtà virtuale" per "fuggire a quella reale"... Confrontarsi nel virtuale può essere utile, ma non può "sostituire" i rapporti umani nella loro "fisicità".
Un abbraccio
* Kylie: in alcuni casi, probabilmente, accade... Un bacio
* Maria Rosaria: la "gestualità" di un certo modo di esprimersi, potrebbe essere paragonata a quella fisica, forse. Sono daccordo con Stella quando afferma che comunque se una persona si "nasconde" nel suo racconto virtuale, prima o poi questo emerge attraverso l'inevitabile incoerenza che viene fuori nel tempo....
Un abbraccio
* Sempre Fata: è un lavoro che va fatto sempre, prima di tutto, su se stessi.... Non ci si può aspettare che il mondo in cui viviamo cambi, se non applichiamo prima a noi stessi l'idea del "cambiamento". Il confronto, anche quello in cui veniamo criticati, diventa costruttivo solo se siamo disposti a "prendere in giusta considerazione" anche quelle critiche che ci vengono mosse che ci sembrano eccessive e inutili... anche queste possono diventare un momento di riflessione dal quale possiamo trarre spunto per "migliorarci". Posso anche reagire ad una critica che mi ferisce, ma ciò non esclude che io possa riflettere su ciò che mi è stato detto.
Un abbraccio
* Alidiluna: l'esempio che hai fatto, del "rapporto" profondo che unisce una madre al proprio figlio anche attraverso una serie di "percezioni" che vanno al di là della parola... è in assoluto il più calzante.... credo che sia la dimostrazione che ogni essere umano possiede in se la capacità di "guardare" al di là delle parole, ma non sempre è disposto ad esercitarla...
Un bacio
* Luna_tica: sono contento che qui tu ti senta affascinata... è un onore, oltre che un piacere... :-)
Un abbraccio
* Tendallegra: allora mi fai sentire in colpa :-(
* La settimaonda: scrivendo si può "manifestare" se stessi molto più profondamente che attraverso qualsiasi discorso o gesto... ma si può anche mentire in modo spudorato... come tutti gli strumenti "nobili", la parola scritta può "elevare" ad altezze irraggiungibili... o trascinare nel baratro più profondo della menzogna....
Un caro abbraccio
* La signora in rosso: il contatto visivo può dire molto... ma anche quello può mentire... molti imparano a mentire anche attraverso quello... ma molti possono "percepire", a prescindere da tutto.... anche a "distanza"... di questo sono certo anch'io...
* Nadia: credo che l'esperienza maturata negli anni e la "visione" della vita che deriva semplicemente dal fatto di "averla vissuta", portino la maggior parte delle persone ad una maggiore capacità di "misurare" l'espressione di se... ovviamente come regola generale...
Bacio
* Donnachenina: quando esiste un "problema" reale, che rende difficile lo svolgimento di una vita di relazione "normale", cioè quando la timidezza sfocia nella fobia, può essere utile anche farsi aiutare. Sono daccordo con te quando parli dell'evitare di "rifugiarsi" nel virtuale per fuggire al "confronto" reale con la vita e gli altri... ma il virtuale può anche essere un utile "supporto" per aiutare chi ha difficoltà a "relazionarsi" con il mondo circostante... supporto ma non "protesi".
Un caro saluto
* MIKA: è un piacere ed un onore ospitarti sul mio blog... Un caro saluto a te
* tempesta: grazie delle tue parole... ogni gesto può diventare importante tra gli esseri umani, nel bene e nel male.
Un bacio
* Michele: non so se è stato dimostrato scientificamente, ma è "sperimentabile" da chiunque, credo. Un saluto
* Annarigheblu: questo è un utile suggerimento per tutti i timidi, come te e come il sottoscritto... non vivere la propria timidezza come un disagio, ma conviverci e farne un punto di partenza per migliorarsi...
Un abbraccio
* Lamagagiò: si, so che può esistere. Ma non bisogna ignorarla per paura di "farsi male"... basta cercare di "gestirla"... e usare la giusta dose di ironia... in generale :-)
Un saluto
* Lella: sei davvero cara... spero di continuare a condividere con te i miei pensieri... :-)
Un abbraccio
* Roberta: tutto OK Roby. Ho dato
un'occhiata al blog che mi hai segnalato. Interessante. :-)
un bacio
* Parolearia: spero che tu stia bene... è sempre un piacere leggere anche solo due righe da parte tua. :-)
Un abbraccio
* Stella: grazie di cuore... della tua dolcezza. Sono daccordo con te: anche nel virtuale prima o poi se indossi una maschera, cade....
Un bacio
* Maria Chiara: si, c'è qualcosa di affascinante in ciò che ti porta a scoprire te stesso e l'altro al di là della "coscienza"...
Un abbraccio
* AnnaGi: comprendere ciò che in modo molto esaustivo hai descritto tu, parlando della timidezza, è la base per imparare a "vincerla" e "crescere"....
Bacio
Ciao Maurizio grazie per la visita e per avermi aggiunto nella tua lista Mi sono aggiunto alla lista dei tuoi lettori..
Un saluto ed una buona serata
credo di essere sempre stata molto attenta al linguaggio non verbale, a volte lo faccio così inconsciamente che mia figlia, mi da delle grosse gomitate, e mi dice: Mamma smetti di fissare la gente!!
in realtà m'incanto ad osservare il gesticolare della gente che parla, notare le differenze, le loro espressioni, il modo di ridere, per provare ad indovinare come sono!! E c'è una gran varietà di tipologie, anche fra i timidi ci sono timidi e timidi, fra l'ansioso schizzato e frenetico, e l'ansioso depresso, all'iperattivo etc!
E' vero, affinare quest'attenzione, ci porta a migliorare la nostra intuizione nell'inquadrare i profili delle persone...chiaro,poi bisogna essere anche pronti a cambiare idea, per non farsi guidare dai Pre_giudizi!
Per certi versi anche nel blog, chi mente e chi non è sincero o diretto, se si sta attenti, può essere facilmente scoperto!
Chi è sincero, difficilmente cade in contraddizione, segue coerentemente una sua filosofia di pensiero, che emerge dai suoi commenti...insomma a stare attenti e leggere, alcuni commenti fatti dalla stessa persona in blog differenti, è possibile capire se è la persona sincera a parlare o un ipocrita, un opportunista..un fingitore!!
* Dual: grazie.
* JANAS: anche io amo "osservare", forse TROPPO... si, la coerenza è "il metro" per definire la "genuinità" o meno di chi "scrive" in un blog o in qualsiasi altra forma di spazio virtuale della rete. Anche qui, però, è molto facile fraintendere... forse qui è più facile che nella realtà "fisica"... e molti "fingitori" come dici tu, spesso qui recitano una parte... insomma anche qui puoi trovare attori quasi professionisti, nel bene e nel male :-)
A presto
Post impegnato e lettura impegnativa. Molte verità e molte perplessità. Ma il miracolo resta : quello dell'ascoltare i messaggi del corpo, dello sguardo, dell'atteggiamento. Suscitare curiosità, attenzione voglia di introdursi nell'ambito dell'altro e lasciare che l'altro ti percepisca. Questo è il miracolo che non ha regole o tecniche, E' un miracolo.Il neo ? non dura. Appena si presume di aver capito... l'attenzione cala e comunciano i guai. Perchè la gente cambia. Noi cambiamo e se non ci teniamo viva l'attenzione reciproca....perdiamo opportunità importanti. Voli alto, caro falco e seguirti è intrigante e splendido. Buena vida, guapissimo amigo !
grazie per i suggerimenti...starò più attenta a registrare e valutare le reazioni di chi mi sta vicino..
Passo a vedere il tuo blog dal commento che hai lasciato a Fata Bislacca . Sono una curiosa !
Comunque, leggendo questo post, penso che la sincerità,la lealta comunque sia, scritta o verbale o gestuale alla lunga si possa vedere. Non sono una "studiata" in materia, ma lavoro a contatto con persone di tutte le categorie, e la prima cosa che mi salta all'occhio è la gentilezza, gesti, parole o sguardo e anche se hai davanti un antipatico o uno con diverse opinioni fà si che tutto il rapporto diventi vero. Piccolo mio pensiero. Vania
P.s.La gentilezza per me apre qualsiasi cuore.
mi sono immerso in questa cosa anni fa, quando sono diventato padre e, saltuariamente, "rinfresco" e "aggiorno"...
è un metodo semplicemente sensazionale per cogliere ogni minimo disagio, ogni gioia, ogni desiderio.
ps: funziona anche a letto. ma io non l'ho detto.
ti abbraccio
Ciao Maurizio
mi piace molto il tuo blog .... lo metterò fra i miei preferiti.
Nikka o meglio Paola
Mi sono dimenticata di dirti, se non l'hai già letto "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery. Ciao Vania
ciao caro, come va?
Volevo augurarti un buon fine settimana e Buon Natale .
A presto Lella
CIao buona serata ...e Buon NAtale
passa a trovarmi se vuoi!
MOLTO BELLO IL TUO BLOG, MI SONO AGGIUNTO NEI LETTORI, SE TI PIACE IL MIO BLOG ISCRIVITI ANCHE TU...
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Bisogna farci attenzione!!
Maurizio,un caro abbraccio.
Ciao Maurizio, concordo assolutamente con ciò che hai scritto circa l'empatia e l'antipatia, le comunicazioni verbali e quelle corporee. Mi affido sesso alla prima sensazione quando conosco una persona, a volte se questa non mi dà fiducia, cerco di cogliere qualcosa di buono per convincermi di essermi sbagliata, anche se poi al 99% delle volte devo dirmi "era come avevo pensato all'inizio". Oltre i timidi cronici ci sono anche i bugiardi cronici e son quelli ch poi mi destabilizzano. A volte capita di dialogare con una persona che sembra ti sia amica, per poi renderti conto che ha approfittato della tua buona fede (nel mio caso dell'ottimismo cronico) per carpire considerazioni e consigli da usare a suo uso e consumo contro chi gli ha dato fiducia. Io mi ritengo una timida, anche se poi con gli anni e con il lavoro che svolgo ho dovuto per forza di cose cambiare. Non mi è difficile entrare in sintonia con le persone che assisto per lavoro, oppure con coloro che vado a soccorrere con il 118, ma non voglio acquistare la webcam per il pc perchè mi sento molto più me stessa a scrivere, pensa che quasi mai chatto(solo con mio nipote che è a Viterbo e torna ogni 3 mesi).
un dubbio: e se manca l'effetto specchio quando c'è coinvolgimento sentimentale che vuol dire, che il coinvolgimento in realtà non esiste?
un abbraccio e a presto da Emi
ps ci sono e sto bene...solo che in questo periodo ho pochissimo tempo:)
BUON NATALE UN GRANDE ABBRACCIO
* Renata: in effetti il rischio è legato alla "vulnerabilità" ed alla "incostanza" della mente umana. Ma è comunque una chance in più da dare a se stessi, non credi?
Un caro abbraccio
* amaryllisa: ma non c'è di che... :-)
* Vania: la "gentilezza" può appianare molte "difficoltà dell'animo umano, anche se a volte viene fraintesa e calpestata... L'eleganza del riccio non l'ho letto ma mi hanno incuriosito i pareri di persone che l'hanno letto, per cui mi ripropongo di leggerlo...
Grazie della visita :-)
* Digito: nel rapporto con l'altro sesso il metodo va usato con cautela... onde evitare clamorose gaffe :-))))
Un abbraccio
* Nikka (o meglio Paola): ti ringrazio e ricambio :-)
* Lella: ti lascio il mio abbraccio e il mio augurio qui, ma farò lo farò anche sul tuo blog...
Un bacio
* Ariapura: lo farò... Buon Natale a te e grazie per essere passata da qui :-)
* The sun: grazie, ricambio volentieri.
* Stellavale: Vale, bisogna farci MOLTA attenzione... un abbraccio
* Stella: un abbraccio a te :-)
* Lea: chiunque si scontra prima o poi con l'ipocrisia... a volte noi stessi diventiamo ipocriti, pur non essendolo come "regola"... fa parte della debolezza dell'essere umano, ma, l'importante è ammetterlo e non nasconderlo. Riuscire ad ammettere i propri errori aiuta a crescere.
Ma c'è anche chi, pur sbagliando, è convinto di essere infallibile e "giusto" di fronte all'intera umanità. Andiamo avanti, ciascuno col suo bagaglio e con il suo modo di affrontare la vita.
Buon Natale.
Un caro abbraccio
* Emi: credo che tutto questo possa avere un senso solo se gli si attribuisce il giusto valore. Alla fine non esistono regole universali quando si parla di rapporti umani e di comunicazione tra esseri umani.
Un abbraccio
* Tempesta: Buona Natale a te, ed un grande abbraccio.
Ciao Maurizio anche a te caro..un bacio:)
Ciao Maurizio, interessante quello che scrivi, sono un'appassionata di psicologia da anni, e mi farebbe piacere scambiare opinioni con te. A presto!
ciao DOCT
tanti tanti CARI auguri di un bellissimo NATALE...
un abbraccio ROCKKKKKKKKKKK
ciao maurizio! finalmente riesco a passare a trovarti... ti mando un abbraccio e ti auguro buon Natale :)
passo per augurare a te e ai tuoi cari, il più sereno dei natali immaginabili.
un abbraccio
Ciao Maurizio, passo per un saluto e per augurarti un Natale sereno e gioioso.
un abbraccio
Ciao Maurizio,
ti auguro un sereno Natale e ti mando un caro abbraccio
Ciao, passo per augurarti un buon Natale.
Un bacio
Ciao Maurizio
ti auguro di ricevere un sacco di regali carini ... di mangiare cose buonissime ....e di vincere alla tombola.;-)
Insomma .. per essere più sintetica... ti auguro un bellissimo natale.
Paola/Nikka
tutti i miei pensieri più dolci e sereni, affettuosi per augurarti buone feste! torna presto!
un sorriso e in abbraccio
Ale :)
BuonNatale Maurizio, che tu possa essere sereno e passarlo in allegria!
Grazie per esserci sempre ed un abbraccio!Syl
ti auguro uno splendido natale...
Un sereno Natale anche a te e a tutti i tuoi cari. Vania Paolo e valentina
Ciao Maurizio,
ci sono anch'io anche se all'ultimo minuto....
un AUGURIO per un NATALE BUONO e un 2009 ancora migliore!
Ho pensato a lungo, perchè la tua indagine stimola e merita. D'accordo sui messaggi del corpo,ma con estrema attenzione come verso la parola che serve per palesare i sentimenti o per nascondere le intenzioni. Captare VERAMENTE è ANCHE questione di fortuna. A volte si azzecca e qualche volta sono in agguato clamorose "toppate".Buena vida guapissimo amigo.
passo di qui per rinnovarti il mio caro augurio per un bellissimo Natale e per un 2009 altrattanto pieno di belle cose...un abbraccio da Emi
Buon Natale!
grazie degli auguri che contraccambio
BUON NATALE e un felice 2009
pierangela
* Ilaria: un bacione... grande
* Kyra: spero che questo sia l'inizio di uno scambio proficuo
:-)... a presto
* Bruno: un grazie di cuore... ed un abbraccio
* Mikim: piccola mikim, è un piacere sapere che ci sei... un bacio
* Digito: grazie a te di cuore... ricambio il tuo abbraccio e spero che tu lo estenda a chi ami davvero... il tempo spesso ci "restituisce" l'amore che nutriamo per qualcuno al quale non possiamo manifestare quell'amore... e tu ti meriti il meglio di questo amore da parte delle persone che ti appartengono...
* Anna righeblu: grazie del tuo augurio, lo ricambio con affetto...
* AnnaGi: ti lascio il mio abbraccio, e anche per te l'augurio di un Natale davvero sereno....
* Kylie: Buon Natale anche a te. Un grande abbraccio
* Nikka (Paola): come già dicevo in un commento lasciato sul blog di Minu, il mio regalo per questo natale e per i prossimi trenta, l'ho già ricevuto... non potevo aspettarmi di meglio :-)
Un abbraccio
* Alessandra: è impossibile non nutrire pensieri positivi e affettuosi nei tuoi confronti...
Un bacio
* Lasettimaonda: Syl... ricevi il mio augurio per ogni bene e serenità....
* Amarylisa: un abbraccio grande
* Vania e Paolo: ricambio il vostro abbraccio
* Donnachenina: ti porgo anche qui il mio augurio sincero, e ti ringrazio
* Renata: in effetti la fregatura è dietro l'angolo... ma anche qui sta il bello...
Un abbraccio
* Emi: grazie di cuore... a presto
* Massimo: grazie :-)
* Pierangela: grazie anche a te... a presto
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