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mercoledì 7 novembre 2007

RASSEGNAZIONE? NO GRAZIE...
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Da qualche mese non leggo più assiduamente i quotidiani, nè guardo con attenzione la Tv, soprattutto i rotocalchi d’informazione giornaliera, e non solo per un problema di tempo, ma forse perché mi rendo conto che, inconsciamente, sto abbandonando un pò la voglia di capire fino in fondo cosa cavolo sta succedendo intorno a me, oltre che dentro me.
Spesso ho focalizzato la mia attenzione sui guai personali, sulle vicende di vita più dure, e su quelle meno importanti….. ma mi chiedo? E’ giusto ignorare ciò che ti circonda, rifiutare, consciamente o inconsciamente, di porsi le giuste domande e fare leva su un rinnovato o ritrovato spirito critico per interpretare ciò che ti scorre accanto (meccanismi politici, situazioni sociali, umane, etc.) e di cui tu, inevitabilmente, sei parte integrante?
Non c’è bisogno di fare il “Beppe Grillo” della situazione, anche se, per molti versi, è giusto anche che ci sia qualcuno che urla le sue ragioni, magari in modo un pò “teatrale”, come si addice ad un comico o ad un attore, ma comunque lo fa….. e ciascuno da questo può prendere ciò che ritiene giusto ed escludere ciò che ritiene sbagliato…. Come in ogni cosa della vita.
Vengo al nocciolo…… facendo autocritica:
è giusto “fuggire” dai problemi, sia quelli più grandi, che quelli più piccoli, cercando una dimensione “parallela” fatta di tutto ciò che ti “distrae” la mente dalle tue responsabilità, sia quelle nei confronti di te stesso che nei confronti del mondo che ti circonda?
Vorrei riuscire un po’ alla volta a crescere…. e ad acquistare (non dico a riacquistare, perché non so se mai l’ho avuta) la capacità di riflettere in modo critico e maturo sul mondo, cercando poi di tradurre in azioni quotidiane ed in pensieri da fare propri e da trasmettere agli altri, tutto ciò che deriva dalla tua riflessione.
Qualche esempio che mi sono fatto: tanto per iniziare, potrei riacquistare la capacità di interessarmi davvero dei problemi delle persone che mi sono vicine…. senza nascondermi dietro il mio NON HO TEMPO ADESSO…..
Forse il problema sta proprio là: preferiamo NON AVERE PIU’ TEMPO…… per gli altri…. e ci accontentiamo di rapporti veloci, superficiali, rapporti in cui non hai nessun obbligo preciso, se non quello di “prendere” ciò che ti serve per la tua autostima e per mantenere quel briciolo di “bisogno di umanità” che ciascuno ha dentro….. Ma poi non ti resta gran che…..
Voglio imparare a FERMARMI davanti al mondo, e guardarlo……. Guardarlo….. e guardarlo ancora….. per poi VIVERLO….. e non subirlo….. senza fretta di fare indigestione di sensazioni e parole…... godermelo un pò alla volta….. non dando più nulla per scontato…..

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Da la vita schiva di Duccio Demetrio

La voglia,specie di questi tempi,di gettare la spugna e di andarsene,lasciandosi alle spalle lacci di ogni sorta e le occasioni mancate,è frequente.Ma tali desideri non nascono soltanto dinanzi a qualche crisi,fisiologica e spesso salutare.A raggiunte incompatibilità di coppia, a spossatezza sociale,a monotonia.C'è qualcosa di più che "tenta"il corso di una vita adulta,la sua auspicata stabilità tendenziale.Qualcosa di più profondo e serio.Anche in chi dovrebbe ritenersi soddisfatto della propria posizione,che pur funziona,che è fonte di soddisfazioni materiali e relazionali.E' il nostro "scontento",difficile come uomini e donne sfuggirgli.L'allungarsi dell'esitenza ci espone a inquetudini che introducono squilibri periodici nel fiume della vita,senz'altro meno tranquillo di una volta.

Anonimo ha detto...

cia Maurizio,
voglio lasciarti un piccolo pensiero;

"Il miglior modo per prevedere il futuro è inventarlo"

tratto da :
"CAMBIARE OCCHI - TOCCARE IL CUORE"
Aforismi terapeutici di Giorgio Nardone che è uno psicoterapeuta, che ha fondato il "Centro di terapia strategico" ad Arezzo

Anonimo ha detto...

ciao,
questo post è interessante,una bella riflessione fatta a voce alta,qui su un blog, e visto che parli di volerti prendere il tempo,ti consiglio se vuoi di dedicarlo ad un libro di non molte pagine,che riflette su questo argomento in chiave filosofica,in fondo è filosofia fare delle riflessioni così,il libro è "Nulla appare invano" di Roberta De Monticelli - ciao