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mercoledì 30 dicembre 2009

E SI RICOMINCIA...

A quanto pare il blog è ancora aperto, nessuna ripercussione dovuta all'ultimo post... Mah...
A questo punto mi calo in un "abito" un pò più serio (mi sto sforzando notevolmente)....
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E’ tempo di consuntivi.
La regola vuole che la fine di un anno sia il momento per “tirare le somme” di ciò che si è “speso” e di ciò che si è “incassato” (che non è la versione romagnola del termine INCAZZATO)....
E’ stato un anno difficile ma anche “decisivo” per molte cose, il lavoro in primis. Ci sono state “metamorfosi” ambientali, e, in alcuni momenti, anche “mentali”, ma alla fine le “fondamenta” del cuore hanno avuto la meglio sui “terremoti” emotivi e psicologici.
Il lavoro attuale mi ha proiettato abbastanza “lontano” dalla dimensione del “rapporto umano” che dovrebbe essere alla base del lavoro di un medico, ma, un po’ alla volta, mi sta “mostrando” comunque le sue “potenzialità”.

Un anno fa: l’ambulatorio scalcinato, una signora anziana che timidamente chiede di misurarle la pressione e la prescrizione di qualche farmaco, perché il suo medico non è troppo cortese e la fa aspettare in quella sala d’attesa in cui spesso i pazienti sembrano numeri.... una mamma ansiosa che vuole fare visitare il suo bambino perché è preoccupata per la febbre.... un uomo di mezza età che si siede e comincia a raccontare delle sue disavventure lavorative e della moglie troppo ansiosa....
Qualche telefonata.... gente che vuole solo parlare, gente che chiede una visita domiciliare forse perché ha bisogno solo di “vedere” qualcuno, o perché ha la mamma anziana che dà di matto....
Storie di quotidiana umanità, semplici, ma vere, senza filtri, senza costruzioni mentali, storie di gente qualunque, piccoli racconti di vita…. la convivenza di qualche ora con un collega al quale racconti la tua vita, i tuoi problemi e le tue piccole vittorie, tanto da sentirlo più familiare di tanti presunti “familiari”....
Vita da “medico precario”.... vita da “guardia medica”.... vita di chi si deve “inventare” la professione ogni giorno....


Ogni tanto sento il bisogno di tornare a respirare quella “semplicità”, quell’atmosfera che è all’esatto opposto rispetto ai problemi apparentemente “inanimati” e “calcolati” del mio nuovo lavoro.... tanto agognato lavoro.... tanto agognata stabilità....
Le mia vecchie “uniformi”, i jeans e la camicia o la casacca e i pantaloni verdi della divisa chirurgica, a volte mi sembrano più gratificanti e vere della giacca e cravatta di oggi, pronte per essere indossate ogni mattina....
Ma ritornano le parole di qualcuno che mi ha insegnato tanto: per tutto c’è un motivo.... un senso.... i “cambiamenti” non sono mai casuali.... Puoi cambiare lavoro, puoi cambiare città, puoi cambiare amicizie, ma la cosa più importante è che TU NON TI LASCI CAMBIARE....
Parole di tanto tempo fa ma che ritrovo spesso, rovistando dentro me....
E poi il “cuore”, di cui spesso ho parlato, malinconico, avvezzo ai ricordi, ai desideri.... le immagini che ho tentato di mettere nero su bianco, prima di tutto come un “esercizio” utile a me stesso (concedetemelo) per “ricostruirmi” dentro….
Col tempo, ho imparato sempre più a “condividere” gustando la sensazione del “conforto” di una mano amica che tocca la tua spalla, e questo spesso è successo anche leggendo le parole di molti di voi, chi in un modo chi in un altro.
Il senso di “serenità” che deriva dall’essere riuscito a chiedere scusa alle persone alle quali mi sono negato nei momenti in cui forse avrebbero avuto bisogno di me. E leggere nel loro sguardo e nelle loro parole un “sentimento.... a prescindere”.
Un sentimento intoccabile, una delusione quasi “cercata” in modo masochistico, il senso della rinascita.
Un anno in cui ho conosciuto meglio una parte di “umanità” e anche di “disumanità”....
La possibilità che mi è concessa di “guardare” tutti coloro che mi sono rimasti accanto “nonostante me”, chi mi ha seguito in silenzio, chi lo ha fatto urlando. Volti “amici” con cui poter ancora ridere e anche piangere, persone che fanno parte della mia vita, da sempre.
Un anno in cui sto conoscendo meglio alcuni di voi, scoprendo persone “reali” e “speciali”.
Tutto questo, e altro ancora, tutto ciò che alla fine è VITA. Da vivere….
Un anno importante, comunque, per quello che mi lascia dentro e per quello che ha fatto nascere come buon proposito per il futuro.

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lunedì 28 dicembre 2009

BUONI PROPOSITI DI FINE ANNO....

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CHI ENTRERA' IN SFIDA?

CHI ARRIVERA' AL SERALE?

CHI APPRODERA' ALLA FINALE?

LO SCOPRIRETE SOLO SU "AMICI"....

PERCHE' L'AMICIZIA E' UN VALORE IMPORTANTE....
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e se dopo questo post mi chiudono il blog... vi auguro fin d'ora un esilarante 2010

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domenica 27 dicembre 2009

ODA AL DIA FELIZ (PABLO NERUDA)

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Esta vez dejadme ser feliz,
nada ha pasado a nadie,
no estoy en parte alguna,
sucede solamente que soy feliz
por los cuatro costados del corazón,
andando, durmiendo o escribiendo.
Qué voy a hacerle, soy feliz.
Soy más innumerable que el pasto en las praderas,
siento la piel como un árbol rugoso
y el agua abajo, los pájaros arriba,
el mar como un anillo en mi cintura,
hecha de pan y piedra la tierra
el aire canta como una guitarra.
Tú a mi lado en la arena, eres arena,
tú cantas y eres canto,
el mundo es hoy mi alma,
canto y arena,
el mundo es hoy tu boca,
dejadme en tu boca y en la arena
ser feliz, ser feliz porque si, porque respiro
y porque tú respiras,
ser feliz porque toco tu rodilla
y es como si tocara la piel azul del cielo
y su frescura.
Hoy dejadme a mí solo, ser feliz,
con todos o sin todos, ser feliz
con el pasto y la arena, ser feliz
con el aire y la tierra, ser feliz,
contigo, con tu boca, ser feliz.

ODE AL GIORNO FELICE

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolo del cuore,
camminando, dormendo o scrivendo.
Che posso farci, sono felice.
Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.
Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto,
il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia,
il mondo oggi è la tua bocca,
lasciami essere felice sulla tua bocca e sulla sabbia,
si, essere felice perché respiro
e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice,
io e basta,
con o senza tutti,
essere felice con l’erba e la sabbia
essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te, con la tua bocca,
essere felice.
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venerdì 25 dicembre 2009

RISPONDE BABBO NATALE....

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A dispetto del titolo, questo non è il messaggio di una segreteria telefonica ma una semplice “missiva” tradotta in post....


Cari i miei “richiedenti epistolari”, piccoli e grandi....
Questa volta sono io a scrivervi, per una volta concedetemelo.
Ogni anno ricevo tonnellate di lettere, diciamo che per tutto l’anno la mia cassetta postale è stracolma.... non parliamo degli ultimi due mesi dell’anno, sino al 24 dicembre, periodo in cui la quantità di posta che mi arriva è talmente “esuberante” da vedermi costretto ad assumere una schiera di segretarie che mi aiutino a smistarla (vedi foto).
Comunque, nonostante la mia vista ormai affaticata da anni e anni di “lettura”, mi dedico con attenzione a “spulciare” tutte le vostre lettere, senza tralasciarne alcuna, perché per me è fondamentale cercare di dare una risposta ad ogni richiesta, anche la più bizzarra.
Ultimamente c’è chi mi chiede qualcosa che va al di là del “materiale”.... non i soliti “doni” (giocattoli per i bambini, elettrodomestici per le casalinghe incallite, cravatte, cinture, bretelle e mutande di lana per i maschietti)....
Le richieste dell’etereo, dell’intangibile, del “voglio regalarmi un sogno”, diventano sempre più frequenti.
Spesso mi arrivano le lettere di chi non ha ancora imparato a scrivere, o non “può” scrivere.... Insomma lettere “mai scritte”.
In questi casi i desideri si materializzano come per magia in fogli inchiostrati che arrivano dalle mie parti, vincendo anche la “rassegnazione” di chi oramai ha perso la speranza.
Per questi “desideri” c’è una corsia privilegiata.... vengono dirottati verso una dimensione differente rispetto a quella tradizionale, e verranno esauditi in un tempo prestabilito, non quantificabile e controllabile dall’essere umano.
Per alcuni desideri particolari non posso provvedere io in prima persona.... la loro realizzazione rientra in “piani” nei quali devono essere coinvolti necessariamente altri esseri umani: quando mi arriva la lettera di un bambino che mi chiede di riavere il papà o la mamma o di rivederli ancora insieme, la affido al cuore di un adulto “sensibile” a quel desiderio. La stessa cosa faccio quando mi arriva la richiesta di donne o uomini, giovani o vecchi che siano, che vorrebbero realizzare il “sogno” di vivere o ri-vivere un grande amore, mai avuto o perso strada facendo....
Certo, a volte mi arrivano anche richieste di bambini che preferirebbero non vedere più le “liti furiose” dei loro genitori e che mi chiedono di regalare loro dei genitori “nuovi”.... o di uomini e donne che chiedono di “ritornare liberi” o di concedere loro l’annullamento del matrimonio.... Ma per quest’ultima richiesta devo comunicarvi che non sono in buoni rapporti con la Sacra Rota.
Il problema è che molto spesso alcune persone sono troppo “impegnate” a pensare a come “procacciarsi” il “superfluo”, mentre altre sono troppo impegnate a “sopravvivere”.... e in un caso o nell’altro, è difficile attirare la loro attenzione su richieste troppo “eteree”....
Le richieste variano anche in base alla zona “geografica” da cui provengono, ed alla condizione sociale di chi le formula.
Dall’Italia mi stanno arrivando molte lettere di “denuncia” dell’operato dei vari esponenti politici, e la conseguente richiesta di “sostituzione” degli stessi, ma per questo desiderio non posso fare molto e, quindi, queste lettere le “dirotto” ad altro destinatario: prima le mandavo a Santoro e Vespa come “materiale” per le loro trasmissioni.... poi mi sono accorto che non ne hanno bisogno, perché hanno una serie di “prestampati” nei quali cambiano solo i nomi e le date, periodicamente.... e poi da un po’ di tempo guardo solo il “Grande Fratello”....
Una certa signorina D’Addario mi aveva mandato il suo curriculum ed una proposta di “convenzione” per “elargire” un certo tipo di “doni”, ma la richiesta non era chiara…. non sono riuscito a capire quale fosse precisamente la “natura” dei “doni” proposti. E poi i prezzi erano decisamente alti.
Anche quest’anno sono state numerosissime le richieste di “lingerie” da parte delle donne…. e anche da parte di qualche uomo. Il fetish non è molto richiesto, forse perché non fa più “trasgressione”....
Una delle cose che più mi fa incazz… ehm… arrabbiare è il pensiero di tutti quelli che fanno della mia "persona" un “mezzo” per fare una barca di soldi, spacciandosi per promotori di “beneficienza” e “solidarietà”, facendo leva sui sensi di colpa di qualcuno e sui “buoni sentimenti” di altri.
Per non parlare dei tanti “pietisti”.
Come potete ben capire, la lettura di tutti i “desiderata” e delle “notizie” che arrivano qui da me, non affaticano solo la mia vista, ma anche la mia mente, e, pur avendone viste di tutti i colori in tanti anni di onorata carriera, riesco con grande fatica a mantenere un minimo di equilibrio mentale.
E allora, cari i miei “richiedenti”, bambini, adolescenti, adulti, anziani, bambini mai cresciuti, adulti mai stati bambini, mi sto organizzando prima di tutto per soddisfare quelle richieste che, una volta esaudite, porteranno realmente gioia e un po’ di serenità a chi le vedrà realizzate.
Le altre richieste, quelle “superflue”, le lascio esaudire a chi le soddisferà da solo, “illudendo” se stesso o gli altri che sia stato io ad esaudirle.
A tutti voi, soprattutto a quel “bischero” che mi ha messo a disposizione il blog per trasmettervi questa lettera, auguro di ricevere la giusta dose di “onestà d’animo”, termine sempre più “abusato”, poco “conosciuto”, spesso dimenticato o “idealizzato”, eppure capace di fare la differenza in tutte le sfere della vita....
Spero che questo possa essere davvero un DONO gradito.
E a chi continua ad affermare che “BABBO NATALE NON ESISTE”, io rispondo: in molti avete negato anche l’esistenza della BEFANA.... prima che si materializzasse vostra suocera!!!
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BUON NATALE

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lunedì 21 dicembre 2009

ECCOMI

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Continuo!

Di fronte a chi mi vuole convincere con le sue azioni, più che con le sue parole, che non sono “capace” e che non ce la farò a risalire.

Non mi arrendo!

Di fronte alle mie sconfitte e a tutti quelli che le hanno aspettate e le stanno aspettando.

Resisto!

Perché, anche se dolorante, ho ancora fiato e forza.

Lotto!

Rimettendomi in gioco, nella notte, aspettando un nuovo giorno che mi vedrà ancora in piedi a combattere.

Amo!

Che ti piaccia o no!

Ti osserverò dall’alto del mio volo, in una prospettiva “migliore”, o semplicemente “vera”.
Quella prospettiva mi appartiene.
E’ sempre stata mia.
A prescindere da te.
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domenica 20 dicembre 2009

UN POST.... OPINABILE

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"Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è una delle migliori."
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WOODY ALLEN

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mercoledì 16 dicembre 2009

UN PO' DI CULINARIA.....

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Approfittando della pausa “forzata” che mi ha costretto a casa negli ultimi tre giorni (mi sono spupazzato anch’io la cugina della maiala, non lei in persona perché sarebbe stato troppo.... nemmeno la maiala mi ha “degnato” di una sua “attenzione particolare”), ho avuto un po’ più di tempo per dedicarmi al blog....
E visto che ormai sarà noto a tutti voi il mio bi-polarismo, e non mi riferisco a quello politico (due palle.... ancora co sta politica) bensì a quello psichico e mentale, mi accingo a cambiare pagina, almeno per oggi, anche negli “argomenti” che solitamente condivido con voi.
Mi consola il fatto che ci sono menti “eccelse” degli scenari artistici contemporanei che sono “sfacciatamente” bipolari.... uno su tutti? Roberto Benigni.
Ebbene si.... perché nasconderlo? Ho qualcosa in comune con Benigni!!!
Comunque, a parte le mie “confessioni” sul mio stato mentale, come vi dicevo, oggi, proprio in virtù del bipolarismo di cui sopra, mi accingo a postare qualcosa di insolito per questo blog.
Insolito nell’apparenza, in realtà.... perché si tratta di qualcosa che rientra comunque tra i “piaceri” della vita, e, quindi, tra quegli aspetti che mi piace esternare e condividere.
Tra l’altro, il “piatto” che vado a descrivervi (che, molto probabilmente la maggior parte di voi conoscerà già anche perché rappresenta una “bandiera” della cucina barese) è un ottimo esempio di “cucina mediterranea”, per cui è perfettamente in linea con i suggerimenti sui “corretti stili di vita” e sulla “corretta alimentazione”. Anche il leggero soffritto previsto nella preparazione, proprio perché leggerissimo, non intacca affatto la “digeribilità” del piatto e la sua “coerenza” con un contenuto in grassi “accettabile”.
E allora, signori e signore…. Ecco a voi le:
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ORECCHIETTE CON LE CIME DI RAPA!!!
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Madonna benedetta dell’INCORONETA!!! (espressione di origini “BANFIANE” che risponde alla seguente traduzione: “Madonna Benedetta dell’Incoronata”)
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Moh… e ci’ è!!! (intercalare barese che risponde alla seguente traduzione: ACCIPICCHIA!!!)
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Ingredienti: 300 gr. di orecchiette, 1Kg. di rape, 4 filetti di acciughe sott'olio, olio d’oliva, aglio, sale.
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Preparazione: Lavate bene le rape con acqua corrente, eliminando le foglie e le parti più dure.
Fate bollire l’acqua in una pentola aggiungendo una manciata di sale, e appena bolle aggiungete le rape. Coprite e al secondo bollore (si dice così?) aggiungete le orecchiette, cuocendo il necessario.
Mentre la pasta cuoce preparate un soffritto con olio d’oliva (il fondo della padella).
Fate arrosolare l’olio per qualche secondo, togliete la padella dal fuoco e aggiungete 2 o 3 spicchi d'aglio pestati e privati di pellicina e le acciughe, che avrete avuto cura di preparare prima.
Fate arrosolare il tutto sul fuoco quanto basta. (una variante prevede di fare arrosolare nell’olio anche un po’ di mollica di pane, e/o del peperoncino tagliato in piccolissimi tocchetti, ma è questione di gusti personali)
A questo punto scolate la pasta e le rape, e, fuori dal fuoco, rimettete il tutto nella pentola e aggiungete il soffritto preparato in precedenza.
Rimettete la pentola sul fuoco e rimescolate il tutto per un minuto scarso. Servite in tavola.
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La ricetta la conoscevo, ma non sarei mai stato in grado di “tradurla” in forma leggibile (questione di neuroni) per cui l’ho presa dal sito Pianeta Bari, che vi consiglio di leggere, a prescindere, soprattutto se siete curiosi di conoscere tradizioni, anche non solo “culinarie” della mia città.
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BUON APPETITO

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Foto tratta da Lei web
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martedì 15 dicembre 2009

QUESTO E'

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Questo spazio web non è un blog politico. Le mie idee sulla politica le porto avanti senza necessariamente doverne fare un post o una “sterile” propaganda.

Non mi piace scrivere per “omologazione”, ma solo per il piacere di farlo e di condividere la parte di me che sente il bisogno di esprimersi al di là delle ideologie politiche e di costume.

Non condivido il pensiero di chi si nasconde dietro falsi ideali, ma non mi interessa giudicare, e, per quanto riguarda chi vuole giudicarmi, do importanza “solo” ai giudizi di chi mi conosce “veramente”.

L’indipendenza del pensiero per me è la capacità di restare il più possibile lucidi e fuori dal gregge, parlare di tutto e con tutti senza sentirsi nel diritto di prevaricare gli altri.

Non condivido il pensiero di chi, spesso troppo facilmente, parla di “Tibet libero” e poi accetta un atto di violenza, qualunque sia il “soggetto” verso il quale questa violenza è diretta, né di chi giustifica qualsiasi atto di violenza come giusta “condanna” per chicchessia.

Sono convinto che prima di “condannare” qualsiasi istituzione ciascuno debba arrivare alla piena consapevolezza e “certezza” di fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per contribuire a migliorare il mondo in cui vive.

Rifiuto qualsiasi forma di “istigazione” e “proselitismo”.

Mi piace ridermi addosso, sperando sempre di riuscire ad evitare di assumere un’espressione da “ebete” senza motivo.

Sono consapevole di avere mille limiti ma mi sforzo di non farne uno “strumento” per limitare gli altri.

Non mi interessa raccogliere consensi ma esprimere la mia opinione, per quella che è.
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lunedì 14 dicembre 2009

SENZA TROPPE PAROLE....

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Partire, per qualsiasi meta in cui possa essere utile il tuo “tentativo” di aiutare chi sta perdendo la vita e la libertà.... esseri umani ai quali viene strappata ogni forma di “dignità”.
Alcuni colleghi hanno deciso di farlo. Alcuni sono rimasti, altri dopo qualche mese sono tornati, portando con se un “fardello” di esperienza o di “sterile amarezza”, a seconda dei casi.
Il bisogno di “dare” nasce da “dentro”, da radici semplici, dall’unico scopo di sperimentare “il darsi e basta”, senza secondi fini. Dal desiderio di crescere, anche professionalmente, ma prima come persona.
E se NON si è davvero “certi” di “andare” è lecito ed utile non dimenticare che il desiderio di “regalare” un po’ della propria esistenza a chi ne ha bisogno, può trovare risposta e appagamento anche nelle cose che sono un po’ più “a portata di mano”.
Sostenere una causa non è sempre un “imbroglio”. E’ difficile crederci, fidarsi....
C’è sfiducia anche nei confronti delle “organizzazioni” che dovrebbero garantire il “sostegno” ai più deboli.
Ci sono differenti modi di “dare”, se si vuole.
Qualche anno fa un gruppo di genitori di bambini con patologie oncoematologiche, come leucemie e linfomi, ha fondato un’associazione che un po’ alla volta sta facendo germogliare un nuovo concetto di assistenza sanitaria ai piccoli che devono sottoporsi a lunghe terapie mediche, che spesso si prolungano per mesi.
Un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e dell’Amministrazione del Policlinico, che si sta traducendo in una vera e propria “conquista” del “territorio” regionale, da parte di una equipe di medici e infermieri ospedalieri che erogano un’assistenza “domiciliare” per questi bambini, che evita loro, quando possibile, la “permanenza” in ospedale, e allo stesso tempo garantisce tutte le cure necessarie senza dover rinunciare al “calore” familiare e dell'ambiente domestico.
Questa stessa associazione, grazie al supporto di personale “volontario” che mette a disposizione il proprio tempo e impegno collaborando con il personale sanitario, si sta prodigando anche per migliorare l’organizzazione dei reparti ospedalieri rendendoli, per quanto possibile, più “vivibili” e funzionali ad alleviare il “peso” della malattia, sia per i piccoli che per i loro familiari.
Qualche volta riesco ad uscire dal mio “egoismo”, e allora mi dico: non ci vogliono molte parole....
....ma quelle poche che si possono dire è bene dirle, e poi fare il possibile per tradurle in qualcosa di “concreto”....

martedì 8 dicembre 2009

RICOMINCIARE A CINQUANT'ANNI

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Luca ha incontrato Maria ad appena 18 anni.

Non è mai stato un santo, ma dietro la sua apparente “sicurezza”, spesso mascherata da “arroganza”, ha sempre nascosto il suo grande bisogno di “aiuto”. Nella sua storia di bambino e poi adolescente, un padre autoritario, troppo autoritario, che portava con se i segni di un'infanzia spezzata da una figura paterna assente e da una madre che gli aveva voltato le spalle troppo presto.

Un uomo che aveva riversato sulla sua famiglia il grido che rivendicava “attenzione”, “considerazione” e “affetto”.... un grido tanto forte da generare negli altri “paura” e farli sentire “in gabbia”.

Luca non aveva seguito l’istinto di sopravvivenza come avevano fatto gli altri fratelli....

Si era subito ribellato a quel “sentirsi sempre inadeguato” solo perché non voleva “vestire” il clichè che qualcun altro voleva per lui, a prescindere dai suoi desideri, come conseguenza di un “amore malato”, dettato dalla necessità di “marcare il proprio territorio” più che dal naturale istinto che porta un genitore a desiderare di veder crescere un figlio e renderlo capace di spiccare il volo da solo.

Luca non voleva studiare, ma già dal liceo si era messo a lavorare.... amava stare in mezzo agli altri, esibirsi, sentirsi “accettato” dalla “massa”.

Aveva pochi amici sinceri, la maggior parte delle persone che frequentava apparteneva a quel mondo di “apparenza” in cui voleva mettere radici....

Aveva cominciato a fare radio, poi qualche televisione privata, aveva aperto assieme ad altre persone anche un piccolo locale….

A vent’anni sposò Maria. Sembravano inseparabili e complici su tutto, le piccole e le grandi cose. Cominciarono da zero.... lei lo faceva sentire importante e unico. Lui ne aveva “bisogno”, ma si portava dentro il germe dell’insoddisfazione....

Col passare del tempo finì per “sprofondare” nel lavoro, ma non quello che ti da da vivere e ti permette di creare un minimo di “prospettiva”…. la sua era piuttosto la ricerca di un modo per sentirsi “grande” e “libero”....

Gran cosa riuscire a guadagnarsi da vivere facendo ciò che ti fa sentire “scollegato” da ogni forma di “omologazione”, ma solo se hai un “obiettivo” stabile. Altrimenti può diventare una roulette russa.

Nel tempo Luca non si accorse che stava “squilibrando” la sua esistenza, lasciando che la sua ricerca frenetica e disordinata di successo e appagamento lo portasse all’alienazione dai sentimenti “veri”.

Anni di veleno represso, di rancori covati e mai esposti per tempo, che portarono ad una nuova scena: due persone sconosciute, Luca e Maria.... si odiavano, o, quantomeno, questo era ciò che traspariva ormai da ogni loro gesto durante i momenti di “convivenza”.

Luca arrivò quasi al successo.... quello che desiderava sin da adolescente. Una “posizione” di prestigio.... Ma anche questa senza “radici”. Quando le cose importanti della tua vita si basano solo sull’approvazione degli altri, ecco che si materializza la suddetta “roulette russa”.

Ti sei ritrovato solo, a cinquant’anni passati, a doverti reinventare un futuro ed un lavoro.... a raccogliere i pezzi della tua vita.

Ti “ammiro” per come ci stai riuscendo, nonostante tutto. Non sono mai stato d’accordo con le tue scelte, alcune delle tue scelte.... E tu lo sai. Ma....

Ti guardo, ora.... e non so cosa dire. Vorrei una possibilità, la vorrei io per te. La vorrei materializzare e poi regalartela. Ora che sei solo. Fiero, ma con lo sguardo che lascia trasparire la tua “paura”.

Sarebbe un bel regalo riuscire a regalartela un’opportunità. Un regalo per me.... per un “egoista” come me....

Me la vorrei proprio togliere la soddisfazione di essere il protagonista assieme a te di una “nuova opportunità” che ti tiri fuori dal pantano. Anche perchè, riuscendoci, esorcizzerei questa fottuta paura che prende a volte anche me, di poter arrivare ad un certo punto della mia vita e dover ricominciare tutto da capo....

lunedì 7 dicembre 2009

LA MIA NOTTE

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Il precedente post l’avevo buttato giù, come spesso accade, come un disegno "senza filtri", che passa direttamente dalla mente al foglio virtuale....
Ma leggerlo mi faceva male, e così l’ho cancellato. Ma non è escluso che lo riposterò, più in là.

La notte, una tazza di caffè… una sigaretta… la musica in sottofondo.... note che si inseguono, mi avvolgono in un abbraccio....
Una tastiera.... fogli sparsi, la luce del mio lume che rende il fumo denso e vivo....
Ho mille righe e parole da scrivere.... sembrano vuote.... il mio lavoro....
Si fanno spazio i pensieri, i ricordi.... la notte è fatta per farsi male e coccolarsi un pò....
Vorrei riuscire a raccontare, vorrei riuscire a “sentire” ogni passo del mio racconto.... sempre....
Forse un giorno riuscirò a finirlo il mio “libro”, ma anche se così non fosse, lo avrei già scritto, comunque, dentro me....
Quanta vita ho vissuto?
A volte mi sembra nulla.... ma qualcuno mi fa “guardare”.... non è poco....
Non fermerò le mani, non fermerò la mente, non fermerò il cuore....