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domenica 28 febbraio 2010

AVATAR

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Siamo nell'era del virtuale, degli "Avatar"...
Sotto alcuni aspetti è inquietante l'idea di poter arrivare a creare un "clone" tridimensionale, magari anche solo olografico, di noi stessi... però in alcune occasioni potrebbe anche tornare utile... un incontro di lavoro palloso, una riunione condominiale, una riunione di famiglia di quelle "formali", della serie "parenti serpenti"... capita no?
Ma non è ancora possibile, almeno penso...
Però se c'è qualcuno che si vuole divertire a creare una propria "copia" virtuale, con tanto di animazione personalizzata, sappia che c'è un sito che fa al caso suo.
Si chiama EVOLVER.
Dopo esservi registrati gratuitamente, vi permetterà di creare il vostro avatar, dandovi anche la possibilità di "plasmarlo" su una vostra foto.
Sto peggiorando eh?
Lo so...
Buon divertimento a chi vorrà cimentarsi
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venerdì 19 febbraio 2010

DELIRIUM ODIENS


E se fosse tutto un film? Una commedia.... con tanto di scenografia, comparse, interpreti principali e secondari, regista, tecnici del suono e delle luci, costumisti, truccatori, manovalanza per gestire i vari set....
Tutta un’illusione, in cui tu sei ignaro di recitare, e ti sembra “roba” vera quella che dici, che vedi, che “provi”.... l’amore, il dolore, la gioia.... I colori, le forme, gli odori, i sapori e le sensazioni.
Se tutto fosse la perfetta orchestrazione in cui hanno deciso di metterti per recitare una parte, facendoti credere che sia realtà....
E magari poi ti accorgessi che se spengono le luci, se spostano le "gigantografie" del paesaggio, se portano via le sagome, se svestono tutti gli attori e le comparse degli abiti e del trucco che hanno “imbastito” su misura.... la realtà è un’altra cosa....
E scoprissi che ciò che vedi è una “costruzione” che prende forma nel tuo cervello passando attraverso gli occhi?
Come ci rimarresti?
E come ti muoveresti nella tua vita, sapendo che tutto è relativo. E che il tempo, le immagini, e tutto il resto rappresentano solo “una” delle dimensioni e delle possibili “scenografie” in cui puoi ritrovarti?
E se poi cominciassi a comprendere che può esserci qualcuno che cerca di “costruire” ad arte quella che tu credi che sia la “TUA” realtà?
Rivedresti le tue opinioni su te stesso e sugli altri? Rivedresti le tue opinioni sul significato di ogni tua azione, di ogni tuo pensiero e di ogni tuo sentimento?
Io personalmente spesso ho la sensazione di essere capitato nel set di un film comico, quasi demenziale in cui non mi sforzo nemmeno tanto per far ridere.... ma anche gli altri non scherzano.
Ma anche se tutto dovesse essere relativo, non mi perderei l’occasione per farmi quattro grasse risate o qualche sana “capa di pianti” (termine pugliese che richiama il pianto liberatorio.... non quello timido con una lacrimuccia che solca timidamente il viso.... ma quello in cui ti devi armare di lenzuolo per soffiarti il naso colante e asciugare gli ettolitri di lacrime).
L’occasione per godermi il film non me la perdo, comunque.
E sapere che “dietro” a tutto questo ci potrebbe essere un “attento orchestratore”, mi servirebbe solo a mettermi meglio in posa, mostrando il mio “lato” migliore o peggiore, a seconda dei momenti. O a decidere di costruirmi un copione davvero mio, reale, consapevole....
Chissà se poi ci riuscirei davvero....

Grande Fratello docet

Vabbè.... mò basta a delirare....

Beccatevi sto pezzo della Mannoia
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sabato 13 febbraio 2010

lunedì 1 febbraio 2010

IN CAMMINO....


Non sono “sparito”. Sono ancora qua.

Sono stati giorni particolari. Pieni, intensi... lavoro... piccole e grandi cose quotidiane che hanno richiesto il mio impegno mentale, emotivo e materiale. Ma è stato bello sperimentare che attraverso la fiducia, la fede, le cose cambiano, e si ha la netta sensazione di poter "addomesticare" gli avvenimenti negativi.

I problemi non svaniscono nel nulla, ma possono diventare parte di un meccanismo più grande, nel quale si riesce ad intravedere comunque una via d’uscita.

Quello che sembrava un piccolo puntino all’orizzonte, insignificante e, in molti momenti, preoccupante nella sua estrema “lontananza”, ora sembra una luce molto più vicina, della quale si intravede la forma che dà un senso a molte delle cose che facciamo e pensiamo, e toglie buona parte dell’affanno nel quale ci si imbatte soprattutto quando si è assaliti dalla paura di “ciò che ci aspetta domani”.

La soluzione sembra meno “incerta” e provvisoria, più “controllabile” e “funzionale” ai nostri desideri.

Chiedo scusa a quanti di voi non ho potuto “ricambiare” nei vostri passaggi “virtuali” e “meno virtuali”. Mi prenderò il giusto tempo per farlo nei prossimi giorni.


La sfida sta nel trovare un raggio di luce in ogni avvenimento, anche in quelli negativi.

James Redfield

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