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domenica 24 gennaio 2010

LINEA DI CONFINE

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Dedicato a chi ha subito e subisce le conseguenze di ogni "forma" di male, della vera cecità da cui siamo limitati come esseri umani, dell’indifferenza di chi è morto spiritualmente, della follia di chi ha deciso di colorare la sua anima di “nero”.
Dedicato a chi crede ancora che non sia mai tardi per “svegliarsi” e decidere di “capire” e “guardare” il valore che riposa dentro, e le trappole nascoste “fuori”, senza fermarsi alle apparenze, per poi cominciare a “camminare” e “agire”, ripartendo dalla propria vita.
Dedicato a chi non ha paura di mettersi in discussione, e accettare che la vita non è solo ciò che “vediamo”
Dedicato a chi non è ancora sazio "di giustizia" e non si accontenta del proprio orticello
Dedicato a chi mostra le sue lacrime senza farne una maschera
Dedicato a chi sa dire ancora NO
Dedicato a chi dice SI senza aspettarsi niente in cambio
Dedicato a chi si è sentito illuso, beffeggiato, ingannato, e, comunque, non rinuncia ad amare
Dedicato a chi continua a sognare
Dedicato a chi non parla troppo ma ha la mano sempre tesa verso il basso
Dedicato a chi sente ancora il bisogno di rivolgere lo sguardo verso l’alto
Dedicato a tutti quelli che leggendomi non mi hanno ancora preso per pazzo

A tutti gli altri, prometto che prima o poi mi farò curare, ma dubito che ci sia una terapia.

Vedo il mondo, sento l’anima
Immagini sbiadite prendono forma
Nitide si affacciano alla mia coscienza
Non sento più il dolore dei pensieri e dei ricordi
Il presente è un dono
Il domani è una conquista
La lama delle anime “nere” non può ferirmi
Mercenari dello spirito.... venduti per un soldo al mondo
Non temo il luogo in cui consumano il loro pasto
Sento la fragranza “amara” del vino che offrono
Mi invitano ad un sorso.... solo un sorso....
Chiudo le mie labbra....
Lontano dalle mense ipocrite
divido il mio cibo con chi passa inosservato
Anime nude, ignorate dal mondo
Cade la maschera di chi non ha cuore.... non mi inganna più
Non è follia.... non nascondo il mio bisogno di amore
Lascio scorrere la vita dentro me
Dolcemente si insinuano le verità invisibili
Ed io, senza fuggire, le lascio entrare....

Loreena McKennitt - The old ways
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mercoledì 20 gennaio 2010

INCONTINENZA CAZZARA

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Siamo alle solite…. mi scappa…. mi scappa un’altra cazzata.

Ultimamente mi riscopro “incontinente”. Le cazzate si moltiplicano, incontrollabili…. Le ritrovo là belle e confezionate nella testa, e, come se non bastasse, me le offre anche il mio prossimo, anche il prossimo che incontro casualmente per strada o sul lavoro, pronte all’uso ed all’abuso. Si fanno spazio a gomitate tra i pensieri più o meno normali (quei pochi che ancora resistono stoicamente al decadimento della ragione), e poi vengono fuori in modo del tutto “fluido” e naturale, certe di non incontrare alcuna resistenza sul proprio cammino. Ho sempre affermato che l’autoironia è l’arma migliore per esorcizzare le paure quotidiane e lo stress emotivo in generale, ma ultimamente sto davvero esagerando.

Comunque, durante uno dei tanti pasti frugali ritagliati nella pausa pranzo, ho involontariamente assistito ad una conversazione che ha dato il colpo di grazia al mio già precario equilibrio psichico. Il momento della pausa pranzo è notoriamente uno dei momenti più profiqui per fare OUTING, e la conferma è venuta proprio da questa involontaria (si fa per dire) “captazione” delle parole di due giovani donne sedute al tavolo accanto a quello dove io ed altri “sventurati” della pausa pranzo eravamo intenti a placare i morsi della fame ed a trascorrere l’ora d’aria tanto anelata soprattutto nell’era Brunetta.

Queste due donzelle parlavano animatamente e ridacchiando di qualcosa, alchè è stato spontaneo origliare (lo so che non si fa ma io l’ho fatto… mi volete ammazzà? E allora avanti… ammazzatemi).

Sono riuscito a tenere alta la mia attenzione sulla loro conversazione in misura sufficiente a capire che si parlava delle “prestazioni” di un esemplare di sesso maschile con una di loro. E tra una risata e l’altra, una esclamazione e l’altra, ho captato una parola: PUNTO G.

E allora, prendendo spunto da questo originale episodio, riflettevo su una cosa: ma chi l’ha inventato sto cacchio di PUNTO G? Da medico dovrei essere razionale e distaccato…. pronto ad una spiegazione scientifica che diradi ogni ombra di frustrazione e dubbio…. ma da maschio la domanda nasce spontanea.

Non bastano tutti i casini che uno ha già di suo nella vita? Ci voleva quel genialoide che ha tirato fuori dal cilindro l’esistenza di un “punto” preciso in cui convergono tutte le energie necessarie al raggiungimento del piacere femminile, l’apoteosi dei sensi, l’appagamento totale….

Ma non basterebbe riuscire a vivere serenamente un sano rapporto sessuale e basta? (che quando uno riesce a viverlo è già un miracolo)

No eh? Bisogna pure trovare il punto G.

Eccheccazzo.

E se uno nell’alfabeto sessuale deve ancora scoprire il punto A, come la mettiamo? Fino alla G ci sono 5 lettere… è na tragedia!!!!

E sono questi i momenti in cui un uomo potrebbe sentirsi anche del tutto analfabeta.

E mi chiedo: se uno decidesse di prendere lezioni private sull’argomento, cominciando dall’ABC, a chi dovrebbe rivolgersi? E, soprattutto, ammettendo di trovare l’insegnante ad hoc, come si configurerebbe il pagamento delle lezioni private impartite?

Onorevole Gelmini, anche questo potrebbe essere un problema di istruzione…. per favore, se legge questo post…. rifletta…. e mi dia lumi….

Ora vado…. Il Prozac mi aspetta
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venerdì 15 gennaio 2010

MÉNAGE "OBSOLETO"....

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Certo che nel web spesso vengono “lanciate” storielle apparentemente insignificanti… ma che nascondono grandi verità:
“Lui si avvicina a lei con fare amorevole e protettivo… le porge un bicchiere ed una compressa: cara eccoti la tua aspirina….
Lei: ma non ho mal di testa
Lui: EVVAIIII !!! STASERA SI TROMBA !!!

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Non so che dirvi…. sarà l’astinenza che mi fa sti scherzi!
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P.S.: sullo stile di enne, vi lascio anch'io il video di un pezzo che "A ME MI PIACE ASSAI!!!"
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É Squander degli Skunk Anansie. Lo trovate qui
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martedì 12 gennaio 2010

VORREI....

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Stanotte mi piacerebbe ritrovarti in uno dei tuoi abbracci, e restare così, abbracciato a te, aspettando che arrivi il sonno, come facevo tanti anni fa.
Quando le tue parole e le tue carezze tra i capelli mi davano la giusta dose di serenità, non misurabile, ma sempre e comunque sufficiente a dare una risposta alle mie paure ed ai miei perché.
Non si diventa mai “grandi” abbastanza per privarsi di un abbraccio che non chiede nulla in cambio, l’abbraccio che non mi hai mai negato negli anni in cui ti ho avuta accanto.
Pochi rispetto a quelli che avrei desiderato.
Tanti per ciò che mi hai saputo dare.
L’eredità più grande è quella che hai lasciato dentro me. Quella che ritrovo ancora oggi quando cerco una risposta ai perché che sembrano non avere una risposta.
E ritorna l’immagine di te mentre mi guardi come se fossi la cosa migliore ricevuta dalla vita.
Con te mi sentivo perfetto anche nei miei errori.
Mi manca quella sensazione. Ne ho bisogno.... e allora la cerco.... frugando dentro me, e alla fine la ritrovo pronta a ricordarmi che ogni dolore arriva per dimostrarti il valore della vita, che ogni caduta ti insegna a rialzarti. Come dicevi tu.
Oggi avrei bisogno di averti qui, semplicemente per poterti raccontare tutto ciò che mi passa per la mente.... certo che tu capiresti al di la delle mie parole sconnesse e dei miei pensieri ingarbugliati.... certo che alla fine mi guarderesti sorridendo e mi diresti: “abbi fede e accadrà”.
E non avrei bisogno di altro in quel tuo “ti voglio bene”.... senza ombre, ne dubbi, completo nella sua semplicità.
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venerdì 8 gennaio 2010

PESSIMISMO COSTRUTTIVO....

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Ricevere una cartella esattoriale da 10.000 euri (è plurale).... NON HA PREZZO
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Tirare al lavoro sino alle 19,00 del venerdì pomeriggio e ricevere la telefonata del Direttore che ti chiede di preparargli entro un’ora una relazione dettagliata.... NON HA PREZZO
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Andare al cinema e scoprire che dietro di te è seduta la tua ex suocera che ti sorride con un’espressione a metà strada tra l’ebetaggine e la perfidia, col seguente significato: “MI FA SCHIFO STO FILM MA CI SONO VENUTA APPOSTA IN QUESTO CINEMA VOMITEVOLE SOLO PERCHE’ SAPEVO CHE TI AVREI ROTTO LE BALLE”.... NON HA PREZZO
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“Buttarti” sotto la doccia e ricevere una “cascata” gelida e, solo dopo esserti ripreso dallo shock termico, scoprire che la caldaia è andata in “blocco” e dover zompettare gocciolante fino alla stramaledetta caldaia per riaccenderla, mentre il gelo dei -10 °C che pervade la casa accarezza la tua pelle ormai simile a quella di un’oca con l’orticaria.... NON HA PREZZO
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Adagiarti sul divano, esausto, e sentire il cellulare che squilla e scoprire che devi tornare al lavoro perché sei reperibile.... NON HA PREZZO
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Alzarti al mattino con tutti i buoni propositi e scoprire che ti hanno ciulato l'auto.... NON HA PREZZO
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Restare con l’auto (prima che te la ciulassero) in panne e, mentre cerchi di chiamare qualcuno che abbia pietà di te, sentire la vocina della signorina della Vodafone che recita: gentile cliente il suo credito è insufficiente.... ma da oggi, se vuole, può addebitare la sua telefonata” e mentre stai per pigiare il tastino per l’addebito, sentire il vuoto e scoprire che si è scaricato il cellulare e che hai dimenticato il caricabatteria da auto.... NON HA PREZZO
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E, dopo tutto questo, incontrare il pubblicitario che ha inventato lo slogan che “PER TUTTO IL RESTO C’E’ MASTERCARD” e frantumargli il setto nasale con una capocciata.... NON HA PREZZO
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In certi casi, per tutto il resto, al massimo, c’è solo LOURDES.... forse
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Uso solo contanti....
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sabato 2 gennaio 2010

LE NUOVE FRONTIERE DELLA FICTION

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RAI Educational e S.I.L.V.I.O. (Società Internazionale di Liberazione e Valorizzazione dell'Intelletto Offuscato) Communication presentano: una nuova fiction, un’opera di alto valore social-culturale, espressione di un nuovo concetto di “ordine e giustizia”. DA NON PERDERE!!!!
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Passate il mouse sopra l'immagine....
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Si consiglia la visione ad un pubblico ADULTO
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