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martedì 30 dicembre 2008

BUON ANNO


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Un anno che se ne va, un anno di sconfitte, vittorie, dolori, gioie, progetti per il futuro e consuntivi per il passato, amori iniziati, amori finiti... io voglio guardare avanti, comunque... e aspettarmi il meglio, anche quando le circostanze mi promettono il peggio, non voglio rinunciare ai miei sogni, anche quando le circostanze vorrebbero strapparmeli, e voglio continuare a credere all'amore, anche quando io stesso e il mondo che mi circonda mi vorrebbero dimostrare che non è più il caso di crederci.... non so se ci riuscirò, ma ci provo...
Un augurio sincero a tutti voi.... che sia un anno di vittorie e gioia, al di sopra di ogni sconfitta e dolore...
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Maurizio

sabato 27 dicembre 2008

LA LIBERTA' DI GABER

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Vorrei essere libero, libero come un uomo.
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Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,
sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,
incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.
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La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
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Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
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La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
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Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.
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La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
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Giorgio Gaber

mercoledì 24 dicembre 2008

BUON NATALE


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Buon Natale, Merry Christmas, Joyeux Noel, Feliz Navidad, Boas Festas e Feliz Ano Novo, Feliz Natal, Fröhliche Weihnachten, Gesëende Kersfees, Gezur Krislinjden, Idah Saidan Wa Sanah Jadidah, Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand, Tezze Iliniz Yahsi Olsun, Selamat Hari Natal, Zorionak eta Urte Berri On, Shuvo Naba Barsha, Vesele Vanoce, Nedeleg laouen na bloavezh mat, Tchestita Koleda; Tchestito Rojdestvo Hristovo, Bon Nadal i un Bon Any Nou, Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok, Yukpa, Nitak Hollo Chito, Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun, Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan, Subha nath thalak Vewa. Subha Aluth Awrudhak Vewa, Sung Tan Chuk Ha, Sretan Bozic, Glædelig Jul, Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo, Gajan Kristnaskon, Ruumsaid juulup|hi, Cristmas-e-shoma mobarak bashad, Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar, Maligayan Pasko, Hyvaa joulua, Noflike Krystdagen en in protte Lok en Seine yn it Nije Jier, Nollaig chridheil huibh, Nollaig chridheil agus Bliadhna mhath ùr, Nadolig Llawen, Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto, Kala Christouyenna, En frehlicher Grischtdaag un en hallich Nei Yaahr, Barka da Kirsimatikuma Barka da Sabuwar Shekara, Mele Kalikimaka, Shub Naya Baras, Selamat Hari Natal, Idah Saidan Wa Sanah Jadidah, Ojenyunyat Sungwiyadeson honungradon nagwutut. Ojenyunyat osrasay, Gledileg Jol, Nollick ghennal as blein vie noa, Prieci'gus Ziemsve'tkus un Laimi'gu Jauno Gadu, Linksmu Kaledu, Sreken Bozhik, LL Milied Lt-tajjeb, Meri Kirihimete, Merry Keshmish, God Jul, or Gledelig Jul, Pulit nadal e bona annado, Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar, Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu, Wesolych Swiat Bozego Narodzenia or Boze Narodzenie, Mata-Ki-Te-Rangi. Te-Pito-O-Te-Henua, Sarbatori vesele, Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom, La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou, Bonu nadale e prosperu annu nou, Hristos se rodi, Sretan Bozic, Vesele vianoce, Vesele Bozicne, Screcno Novo Leto, God Jul and (Och) Ett Gott Nytt År, Sawadee Pee Mai, Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun, Srozhdestvom Kristovym, Kellemes Karacsonyi unnepeket, Naya Saal Mubarak Ho, Chung Mung Giang Sinh, E ku odun, e ku iye'dun!
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Grazie a tutti voi ed un augurio sincero....

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mercoledì 17 dicembre 2008

SE IL TUO CORPO POTESSE PARLARE


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Quando ci rapportiamo ad un’altra persona, ci possiamo sentire “in sintonia”, oppure avvertire uno strano senso di “disagio”, “distacco” e “diffidenza”.
Possiamo attribuire le sensazioni “positive” a una naturale “predisposizione” e “empatia”, e quelle negative ad una naturale “antipatia”.
Sembrerebbe che, in realtà, nei rapporti umani molto sia affidato alla cosiddetta “COMUNICAZIONE NON VERBALE”, cioè quella legata a tutto ciò che prescinde dall’espressione dei concetti con “parole” (gesti, espressioni del viso, postura del corpo, tono della voce, etc.). Sarebbero proprio questi “messaggi” a determinare le nostre reazioni e il nostro grado di coinvolgimento in quella “relazione”. Diversi studi hanno dimostrato che di tutte le informazioni che ci si scambia durante un discorso un buon 50-60% è rapportabile al tono della voce ed al linguaggio del corpo.
La comunicazione non verbale può “avvalorare” determinate manifestazioni ed affermazioni verbali oppure “demolirle”. Se, ad esempio, un nostro collega di lavoro, in un momento particolarmente “negativo” per noi, ci si avvicina e ci esprime “a parole” tutto il suo dispiacere per le nostre difficoltà, ma col corpo manifesta “espressioni” che non coincidono con quanto sta affermando, noi inconsciamente percepiremo questo “conflitto”.
In pratica se esprimiamo a parole qualcosa in cui non crediamo realmente, la cosa, anche se inconsciamente, verrà manifestata e, quindi, percepita.
Chiaramente, un approccio equilibrato a questo “aspetto” della comunicazione presuppone che non si possa valutare adeguatamente una persona “esclusivamente” da un singolo gesto. E’ come quando diciamo che una parola può non avere alcun senso se “estrapolata” rispetto ad un intero discorso; allo stesso modo un singolo gesto non è sufficiente a “etichettare” una persona.
Qui parliamo di un approccio nel quale è inutile improvvisarsi “esperti”, perché ci sono relazioni tra comunicazione verbale e comunicazione non verbale che sfuggono anche ai cosiddetti “addetti ai lavori”. In questo “disquisire” si vuole solo affrontare dal punto di vista generale un aspetto dell’espressività umana, “curiosando” sull’argomento.
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Possiamo considerare alcuni elementi utili a comprendere meglio il significato e le manifestazioni quotidiane del “linguaggio non verbale”:
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Tra le ESPRESSIONI DEL VOLTO ce ne sono alcune (ad es. quelle che esprimono gioia, rabbia, tristezza, sorpresa, paura, vergogna, repulsione, disprezzo) che sono innate, e sono comuni alla maggior parte degli esseri umani (non variano da individuo a individuo, né tra razze diverse). Altri gesti, invece, vengono acquisiti, cioè li impariamo “imitandoli”.
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La “predisposizione” di una persona ad “avvicinarsi” ad un’altra può essere misurata anche attraverso l’osservazione del cosiddetto “EFFETTO SPECCHIO” o, come dicono gli anglosassoni “MIRRORING”. Non è altro che l’inconscia propensione a “specchiarsi l’una nell’altra” che si instaura tra due persone che si piacciono. In pratica se una persona vuole “avvicinarsi” a noi, farà “eco” ai nostri gesti (io mi gratto il naso lei/lui si gratta il naso, io mi passo la mano tra i capelli, lei/lui si passa la mano tra i capelli). Però attenzione, se subito dopo aver fatto da “specchio” ai nostri gesti si allontana (as es. se siamo su un divano si tira indietro rispetto a noi, o se siamo su due sedie, allontana la sua sedia rispetto alla nostra) vuol dire non è interessata/o a noi.
Questo vale sia quando parliamo di “attrazione fisica” e “coinvolgimento sentimentale” cioè allorquando si instaura il “gioco della seduzione”, che in situazioni in cui si può parlare solo di rapporti di amicizia o di lavoro.
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Una situazione in cui si scatena un conflitto tangibile alla percezione dell’”osservatore” è quella rappresentata dalla “BUGIA”. Durante il “racconto” di una bugia una persona può “MENTIRE verbalmente” ma con grande difficoltà riesce a farlo con il linguaggio “non verbale”. Lo stress che si libera in tale frangente si trasforma spesso in gesti insicuri, e piccoli segnali incontrollabili (inarcare il sopracciglio, arrossire, sudare, eseguire movimenti nervosi con le dita e con le mani, etc.) che “comunicano” all'osservatore il “conflitto” in atto. In tutto questo pensiamo al fatto che ci sono persone che, per lavoro e, quindi, per necessità imposta, devono imparare a “mentire”. Basti pensare a politici, attori, rappresentanti, venditori. In tal caso la persona educa il proprio corpo a trasmettere ed utilizzare in un certo modo il suo “linguaggio”.
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Sembrerebbe, poi, che le cose cambino a seconda della posizione sociale e dell’età delle persone. Con l’acquisizione di una posizione di POTERE e con l’avanzare dell’ETA' la gestualità tenderebbe all’”essenziale”. In pratica maggiore è il potere o l’età più “limitati” e “misurati” saranno i gesti. Meno potere o minore età invece, andrebbero di pari passo con una maggiore “espressività” del corpo.
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Altro elemento condizionante il linguaggio non verbale è la “CONDIZIONE FISICA” della persona, e la sua “PERCEZIONE DI SE STESSO”. Quando stiamo bene con noi stessi, tutto il nostro corpo è fisiologicamente predisposto a inviare agli altri segnali positivi, di “apertura”.
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Anche la nostra PERSONALITA' può porre limiti e condizionare l’espressività del nostro corpo. Pensiamo alle persone timide che, spesso, vengono giudicate per ciò che realmente NON SONO, proprio a causa dei segnali di “chiusura” che, a causa della loro TIMIDEZZA, mandano agli altri. Esiste anche una forma di timidezza, definita “cronica”, che poco ha a che fare con la timidezza come tratto “caratteriale”. La timidezza cronica può portare la persona ad isolarsi dal resto della società… e spesso si associa a gravi forme di depressione e di fobia.
Spesso le persone timide sono persone molto “sensibili”, ma i loro atteggiamenti, quali l’evitare di esporsi in pubblico o in un “gruppo” di persone, la difficoltà di esprimere la propria opinione davanti agli altri, la difficoltà di sostenere a lungo un contatto “visivo” con gli altri, il parlare con voce sommessa e in modo frettoloso, il mantenersi a “distanza”, sono tutti “gesti” che possono essere fraintesi e interpretati come sintomi di “superbia” e “disprezzo”. La persona timida che viene etichettata come “asociale” o “antipatica”, percependo questo “giudizio” da parte degli altri, tenderà ad isolarsi ulteriormente.
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Insomma, se ci soffermiamo a pensare a quanto possiamo dire e quanto possiamo “percepire” dagli altri attraverso il linguaggio del corpo, potremmo trarne vantaggio, non tanto per “smascherare” i bugiardi cronici, o i falsi “adulatori” o i “lupi travestiti da agnello”, ma più che altro, per comprendere e migliorare situazioni che, ingiustamente, possono limitare ciascuno di noi nei rapporti umani, e anche nella “percezione di se stessi”…
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Naturalmente, senza prendere tutto troppo sul serio, ma applicando quel pizzico di ironia che ci permette di dare ad ogni cosa il giusto peso…

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venerdì 12 dicembre 2008

BELLA...


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Bella,
come nella pietra fresca della sorgente,
l’acqua apre un ampio arco di spuma, così è il sorriso sul tuo volto.
Bella,
di fini mani e di piccoli piedi come un cavallino d’argento che corre,
fiore del mondo, così ti vedo.
Bella,
con un nido di rame intrecciato sulla testa,
un nido color di miele e di ombra dove il mio cuore riposa e brucia.
Bella,
gli occhi non li contiene il tuo volto, non li contiene la terra.
Ci sono paesi e fiumi nei tuoi occhi,
c’è la mia patria nei tuoi occhi, e io vi cammino.
Danno luce al mondo dove io cammino.
Bella,
i tuoi seni sono come due pani fatti di terra,
grano e luna d’oro.
Bella,
la tua vita l’ha scolpita il mio braccio
come un fiume che sia passato mille anni per il tuo dolce corpo.
Bella,
non esiste nulla come i tuoi fianchi;
forse la terra possiede in qualche luogo nascosto la forma ed il profumo del tuo corpo,
forse, in qualche luogo.
Bella, mia bella,
la tua voce, la tua pelle, le tue unghie,
bella, mia bella,
La tua essenza, la tua luce, la tua ombra,
bella,
tutto questo è mio,
tu sei mia,
quando cammini o riposi,
quando canti o dormi,
quando soffri o sogni,
sempre,
quando sei vicina o lontana,
sei mia…sempre.

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Pablo Neruda

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martedì 9 dicembre 2008

DELL'AMICIZIA E DELL'ADOLESCENZA...


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Entriamo nel ristorante, una trattoria più che altro, a due passi dal porto, dove si mangia pesce come lo sanno cucinare solo nella nostra città.
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Ci siamo incontrati un’ora prima, il tempo di scambiare qualche battuta, prenderci in giro come al solito, come quattro adolescenti che finalmente hanno lasciato i libri su cui svogliatamente hanno trascorso il pomeriggio.
Massimo vuole andare in un agriturismo ad una trentina di chilometri da Bari…. per mangiare la “carne buona” e bere quel rosso fatto in casa che a berlo ti sembra che non esista altro vino degno di essere chiamato con quel nome.
Alla fine decidiamo per la trattoria, che già il nome richiama la degustazione che ci aspetta…. Francesco dice che è meglio non allontanarci, così ci godiamo la serata senza poi doverci preoccupare di affrontare altri 30 chimoletri per tornare a casa… Francesco sei un rompicoglioni – tuona Massimo – e tra uno spintone e qualche insulto bonario (non nei termini ma nella sostanza)…. ci avviamo….
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Dove ci sediamo?
Dai lì in fondo…. Ma non hai prenotato?
Ma se lo abbiamo deciso adesso come facevo a prenotare, ma lo vedi che sei stronzo?

Continuano a punzecchiarsi… alla fine interveniamo io ed Emilio, quasi in coro… non é che siete cambiati molto voi due rispetto al liceo eh?
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Ecco il cameriere, un’omino tutta pancia, naso rosso alla geppetto e pochi capelli tirati indietro….
Buonasera, un tavolo per quattro… è possibile? Magari quello là, in fondo alla sala.
Dottò, quello sta già prenotato… se mi chiamavate anche stamattina era più semplice, comunque uno ci sta, dietro, sulla verandina, va bene?
Va bene, va bene…. Va benissimo.

Ci sediamo….
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Mi immergo in quell’atmosfera… una serata tra amici, che avrà di speciale? Quattro amici che hanno condiviso l’adolescenza, e poi il lavoro, e poi, e poi…. E poi l’amicizia… quella che va oltre i matrimoni, le delusioni, le mazzate della vita… e tanto altro ancora….
Una serata tra amici…. così diversi e così uguali….
Massimo…. carattere di merda, perché questa è la definizione giusta, medico, lavora per il tribunale, e fa anche il medico competente per alcune aziende, per la sorveglianza sanitaria.... è un testardo cronico…. nelle giornate “storte” è capace di fanculizzare le persone per qualsiasi cosa, anche il semplice saluto. Gli piacciono le donne (non che a noi non piacciano, ma lui da l’impressione di volerci provare con tutte quelle che passano nel raggio di un chilometro), e per questo ne ha fatte di cazzate, e spesso gli amici hanno cercato di farlo ragionare… senza risultato. Si è talmente applicato per mandare a puttane il suo matrimonio che, alla fine, ci è riuscito.
Francesco…. medico di base, l’amicone, il grande saggio, ma anche l’eterno bambino. Chi lo incontra, inizialmente, ha la sensazione che sia uno di quelli che non ti sarà mai, che dico “amico”, ma nemmeno “conoscente” …. E invece la sua è solo diffidenza e timidezza, e chi lo conosce bene è pienamente consapevole della sua capacità di donarsi come pochi, che traspare anche dal suo modo di portare avanti il suo lavoro e dalla dedizione assoluta a sua moglie ed ai due bambini.
Emilio…. l’avvocato, lavora nello studio legale del padre, grande cuore, ma da anni ormai “non si lascia più coinvolgere troppo dagli affetti”, forse per via di delusioni mai metabolizzate del tutto. Vita familiare apparentemente tranquilla, oggi… della serie “forse mia moglie mi tradisce, ma meglio far finta di niente”. Ha cercato di reagire alla vita, ma alla fine ha deciso che era meglio trovare un “compromesso”
E infine…. eccomi…. sposato, una figlia di dieci anni… che adoro. Negli anni del liceo mi chiamavano la “coscienza” del gruppo… ma non era coscienza la mia, era paura di deludere, e col tempo l’ho capito ed ho cercato di farne tesoro; medico anch’io, ma con vocazione per l’esibizionismo, così mi dicono, e forse hanno ragione, anche se, mi chiedo, come può uno che ha sofferto di “timidezza patologica” celare una tale vocazione esibizionista?
Eppure ora siamo qua, a immergere le nostre diversità nella condivisione di un’amicizia che ha retto alle intemperie ed ai nostri parziali fallimenti…. ma che ha anche goduto dei nostri trionfi, quei trionfi che, anche quando erano piccole cose, li abbiamo fatti diventare come la vittoria dell’Italia ai mondiali….
Magia dell’amicizia e di quell’adolescenza di cui, in alcuni momenti, proprio non riusciamo a liberarci, che rivive in quattro quarantenni che non hanno niente di meglio da fare che riunirsi ogni tanto per parlare ancora di donne, di filosofia spicciola, e per prendersi in giro, piangersi addosso, o piangere sulla spalla dell’altro…. e che, in fin dei conti, non chiedono molto dalla vita, se non poter continuare a godere anche di questi momenti….
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Ti ricordi Emilio? Ti ricordi di quella volta che mi hai chiamato alle tre di notte? Che ti ho bestemmiato in turco? E poi mi sono fermato quando ti ho sentito che, con voce “rotta”, mi dicevi “se n’è andata”… se n’era andata…. ed aveva portato i bambini con sé…. Pensi che queste cose accadano solo nei film, e invece accadono anche nella realtà… e anche se succedono ad un amico, è come se il protagonista fossi tu.
E dopo poco ci siamo ritrovati a casa tua, in silenzio, io e Francesco che guardavamo il pavimento…. la stanza era nascosta dal fumo denso delle sigarette. Tu spalmato sul divano, con gli occhi chiusi… E siamo rimasti così per un’ora… poi io sono andato a casa, Francesco è rimasto da te….
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E chi ce le toglie a noi quattro ‘ste cose? Chi ce le toglie? E quando qualcosa va storto… almeno abbiamo la sensazione di avere costruito qualcosa…. almeno tra di noi…
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Dai fai portare il conto… oh ma sai che la zuppa di pesce era spettacolare?
Chi paga?
Paga Francesco stasera, che tanto non fa una mazza dalla mattina alla sera e si prende euri su euri….

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E ancora qualche battuta, qualche schermaglia…. Qualche risata, ed è andata anche questa serata….
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Dai cazzo, che domani abbiamo il compito di latino....
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Ah no… ma quale compito…. sono passati vent’anni….


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domenica 7 dicembre 2008

WOODY ALLEN


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Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori quarant'anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!
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Woody Allen

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sabato 6 dicembre 2008

I MIEI PASSI


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I miei passi, i passi di un bambino….
inciampati, arrancati, e poi finalmente stabili….
tanto desiderati da chi voleva vedermi “in piedi”,
reggermi sulle mie gambe….
tanto incoraggiati da chi voleva vedermi correre…. a perdifiato….
I miei passi, i passi di un adolescente….
decisi, ma altrettanto fragili….
tanto insicuri, anche quando tendevano ad una mèta che neanch’io conoscevo…
tanto frettolosi, da farmi rischiare di perdere il cammino….
I miei passi, i passi di un uomo….
fermi e lineari nella stagione calda,
più leggeri e irregolari nella stagione delle piogge,
stanchi e rallentati nella stagione fredda….
quasi inesistenti alla fine delle mie stagioni….
Un cammino a volte lento, a volte rapido….
a volte lasciando orme leggere, a volte a grandi balzi a piedi uniti….
I miei passi sono “miei” e “basta”… mi dicevo…
e invece mi ritrovavo a condividerli con qualcuno….
qualcuno estraneo, qualcuno meno…
qualcuno che amavo, qualcuno che amo ancora….
I miei passi… i “nostri” passi…. mi dicevo
e invece mi ritrovavo a camminare da solo….
I miei passi danno vita al suolo che calpesto….
a volte terreno friabile, a volte dura pietra, a volte asfalto caldo, a volte fango….
I miei passi, indossando scarpe nuove, scarpe usate, scarpe lucide, scarpe lacere….
a volte a piedi nudi….
I miei passi mi hanno portato in posti diversi, alcuni familiari, altri estranei….
alcuni accoglienti e luminosi, altri freddi e bui…. ma ho visitato gli uni e gli altri….
I miei passi mi hanno portato verso le persone che fanno parte della mia vita….
e verso incontri casuali che non hanno lasciato alcun segno….
I miei passi…. frammenti del mio cammino….
I miei passi…. i miei pensieri….
I miei passi…. ciò che sento sulla pelle e ciò che vivo….
I miei passi….

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giovedì 4 dicembre 2008

STAND BY


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Paralisi mentale… pensieri immobili… ti senti incapace di “respirare” e partorire qualsiasi ideazione sensata….. Una pausa….
E’ stanchezza, necessità di riordinare, o cosa?
È come rientrare in casa, e trovarla in subbuglio… con tanti scatoloni, lì, nel mezzo delle stanze…
Non sai da dove cominciare…. vorresti in un batter d’occhio vedere tutto a posto…
Quanto tempo è che cerchi di rimboccarti le maniche? Quanto tempo è che cerchi di rimettere un po’ d’ordine?
Passerà… sai che passerà… ti accetti per quel che sei… e sai che devi ripartire da qui per fare qualche passo avanti, quel tanto che basta per riprenderti te stesso…. Del resto è una vita che ci combatti...
Ce la farai…

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domenica 30 novembre 2008

LA CURA


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Come vive ciascuno di voi il rapporto con “il medico”, non con il proprio medico, ma in generale con la figura del “medico”, di colui che si trova dall’altra parte nel momento della vostra malattia, o meglio, che si trova “di fronte” a voi in quel momento; voi come lo percepite? Come una persona che sta solo “dall’altra parte", oppure come una persona che si prende cura della vostra situazione?.
Perché oggi diventa difficile individuare le “falle” che esistono nel rapporto tra medico e paziente, perché spesso queste vengono “inglobate” nelle falle che esistono tra cittadino e istituzioni, tra paziente e Sistema Sanitario Nazionale.
Le pecche di un medico che fa male il suo lavoro devono venire a galla, ma quanti devono pagare per gli errori di “alcuni”? E, soprattutto, il clima di “caccia alle streghe” che spesso mettono su mass media e “distinti avvocati” che sfruttano la situazione per intraprendere cause, è giusto, o meglio, è giustificato?
E come vive il medico, oggi, il rapporto con il paziente?
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Da medico mi pongo il problema di cercare di “fare bene” anzi “fare del bene”, con tutti i miei limiti e le mie lacune, cercando di migliorarmi e di “NON NUOCERE”, fermandomi laddove non mi ritengo sufficientemente “preparato” per aiutare il mio paziente. E, spesso, mi sono reso conto che basta un sorriso in più, o una maggiore disponibilità ad essere “complici” del proprio paziente, per superare tanti preconcetti che la società di oggi non ci aiuta a superare.
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Ma è anche vero che ci sono persone che ormai si sentono “autorizzate” ad arrivare in ambulatorio e sbattere i pugni sulla scrivania, pretendendo non solo di curarsi da sole, ma di costringere il medico a prescrivere loro ciò che secondo loro stessi o qualche amico o parente a cui manca solo la laurea rappresenterebbe la panacea al loro male ed a quello dell’intera umanità.
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Di fronte alla vera sofferenza delle persone, non solo quella fisica, ma anche quella psicologica, che in alcuni casi è ancora più devastante, non voglio fare alcuna polemica, voglio dimenticare le giornaliere e inutili “diatribe” combattute dietro una scrivania o accanto ad un lettino da visita di un ambulatorio di medicina generale o di guardia medica…
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Prendo spunto da un articolo che ho letto su Mybestlife, in cui si parla, appunto, di rapporto medico/paziente, citando, all’inizio, una frase di Francis Peabody, uno dei fondatori della medicina moderna:
"Il significato della stretta relazione interpersonale tra medico e paziente non potrà mai essere troppo enfatizzato, in quanto da questo dipendono un numero infinito di diagnosi e di terapie. Una delle qualità essenziali del medico è l’interesse per l’uomo, in quanto il segreto della cura del paziente è averne cura". (Dr. Francis Peabody - XIX sec.)
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L’articolo continua: E’ difficile catalogare, descrivere dettagliatamente, porre "capisaldi", riguardo il rapporto medico-paziente in quanto questa relazione di fiducia e di stima "reciproca" dipende da molti fattori (fattori ben studiati dalla psicanalisi dove, ad esempio, la "relazione" viene denominata "transfert"), inerenti l’incontro tra le molteplici personalità sia di medici sia di pazienti. E’ possibile però, soprattutto per il medico, descrivere cosa predispone l’accadere di questa indispensabile "corrente energetica" finalizzata al miglior risultato possibile, del lavoro comune di medico e paziente, per il ripristino o il mantenimento della salute.
In primo luogo è importante per il medico saper ascoltare, saper farsi "recettore" di tutto ciò che un paziente "porta" e cioè come descrive il problema, quali vissuti emotivi ha di questo, quali sono le sue interpretazioni, che svantaggi ed anche, paradossalmente, vantaggi ne ricava, quali enfatizzazioni ha di un sintomo piuttosto che un altro, quali sono le sue paure, le sue speranze, le sue delusioni, quanto investe emotivamente sulla risoluzione della malattia, quale è la sua vita (origini, istruzione, lavoro, famiglia, ambiente domestico), insomma, quale è in definitiva il suo "terreno globale" emotivo - affettivo - corporeo - sociale in cui "vive" ed è "vissuta" la malattia.
In secondo luogo (praticamente in contemporanea con il primo) il medico deve saper essere "neutro", e cioè essere privo di pregiudizi nei confronti del paziente che magari presenta stili di vita, attitudini e valori diversi da lui, anche in quei casi che in situazioni non mediche potrebbe giudicare ripugnanti o negativi (qui il medico deve porre particolare attenzione al suo comportamento affinché la principale motivazione delle sue azioni rimanga comunque e sempre, l’interesse del paziente).
In terzo luogo il medico deve saper "comunicare" (attraverso disponibilità, espressione di attenzione sincera), spiegando cioè al paziente, con un linguaggio accessibile a tutti, come procederà l’iter diagnostico, chiarendo il significato di esami, consulenze specialistiche, indagini complesse strumentali, eccetera, e quindi, in seguito, quale è la definitiva diagnosi e la conseguente terapia, o possibilità terapeutica, con tutti gli eventuali rischi che questa può comportare, senza promettere facili guarigioni.

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Prendersi cura, quindi, significa innanzi tutto ascoltare coloro che si avvicinano a noi, non solo per capire il loro problema ma conoscere anche quali sono le loro paure e le loro aspettative. In questa fase di ascolto è importante un approccio privo di pregiudizi nei confronti di chi presenta stili di vita, attitudini e valori diversi dai nostri, per saper infine fornire risposte mostrando disponibilità e attenzione sincera al problema.
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Oggi, ci sono molti medici, molti di più di quanto si creda, che continuano a lavorare con scienza e coscienza, con etica professionale, e questo non va mai dimenticato, così come non bisogna dimenticare che vanno estirpate le “radici” malate.
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Concludendo, uno stato “sano” dovrebbe sempre saper distinguere tra ciò che “va estirpato” e ciò che va ”curato e incentivato” e dovrebbe saper trasmettere alla gente questa differenza. Una maggiore fiducia nelle istituzioni presuppone una maggiore ricerca e diffusione della “verità”, non quella che fa comodo a pochi, ma quella che prescinde dagli interessi personali.

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venerdì 21 novembre 2008

AVREI POTUTO...


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"Avrei potuto": non riusciremo mai a comprendere il significato di questa frase. Perché in ogni momento della nostra vita ci sono cose che sarebbero potute accadere, ma che alla fine non sono avvenute. Ci sono istanti magici che passano inosservati quando, all'improvviso, la mano del destino muta il nostro universo.

Paulo Coelho
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martedì 11 novembre 2008

HAKA MAORI

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La HAKA è una danza che esprime il sentimento interiore di chi la esegue, e può avere molteplici significati. Non si tratta solo di una danza di guerra o intimidatoria, come è spesso erroneamente considerata, ma può voler anche essere una manifestazione di gioia, di dolore, una via di espressione libera che lascia a chi la esegue momenti di libertà nei movimenti...
Espressione degli antichi guerrieri MAORI, popolo della Nuova Zelanda... nell'ascoltarla trasmette una grande "carica"...
Magari da domani prima di cominciare la giornata mi fermo un attimo e, prima di varcare la soglia del lavoro, comincio ad intonarla ed a mimarla...
Se non leggerete più post su questo blog... vorrà dire che l'avrò fatto... con conseguente "trattamento sanitario obbligatorio" e ricovero in Psichiatria...

mercoledì 5 novembre 2008

1^ LEZIONE (first lesson): CONIUGARE I VERBI (conjugate verbs)


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martedì 4 novembre 2008

FACCIAMO CHIAREZZA UNA VOLTA PER TUTTE...

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Elezioni americane, crisi economica, deliri di onnipotenza, e deliri di decadenza…. Oggi mi fermo, voglio fare una riflessione chiara e trasparente… Scusatemi, se sarò troppo crudo nelle mie affermazioni, ma oggi, più che mai, il mio pensiero è quello di chi si chiede se la SBILIGUDA, E LA SUPERCAZZOLA PREMATURATA CON SCAPPELLAMENTO È A DESTRA O A SINISTRA, COME SE FOSSE ANTANI… E SE UNA SERATA, CHE POI È IL TEMPO DI UNA QUINTANA, OSSETTA, SARÀ SUFFICIENTE… SOLTANTO POCHE ORE PER DECIDERE SCRIBAI CON COFANDINA CHE PREMATURA ANCHE.
SARÀ POSSIBILE? POSTERDATI, PER DUE… E SE POI NON VA BENE? IN QUEL CASO TARAPIA TAPIOCA, RESTANDO OSTANTINATO A MALLITI…

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Non so se sono stato chiaro…

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sabato 1 novembre 2008

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STABILITA' PRECARIA O PRECARIETA' STABILE?

Nella precarietà che caratterizza la mia situazione lavorativa da un bel po’ di anni, mi devo ritenere un “fortunato”.
La necessità di ritagliarmi più “spazi lavorativi” necessari per “campare” e allo stesso tempo per sentirmi “appagato” nel mio bisogno di gratificazione professionale e umana, mi ha permesso di vivere "situazioni" e "confronti" che altrimenti non avrei mai potuto vivere….
Umanità varia, situazioni differenti, persone differenti, prospettive differenti. Seguendo il consiglio di chi molti anni fa mi disse: "l’importante è lavorare… fai tutto ciò per cui senti in te un minimo di predisposizione, non fossilizzarti su un’IDEA….dopo, vedrai, le scelte verranno più facili, e la tua strada la vedrai più chiara, sempre di più…", ho intrapreso più strade… per necessità, che dopo si è trasformata in “costruzione” di un percorso…. Grazie Francesco…
Anche oggi un’altra notte passata al lavoro… tra una telefonata ed una visita, tra una medicazione ed una prescrizione… ma insieme a persone che ormai sono parte della mia vita (e per fortuna qui non c’è la collega rompicoglioni e arrivista)…. A persone che, nella maggior parte dei casi, non si mettono in competizione… perché in certe situazioni è importante fare gruppo….
Nell’immenso scenario di ipocrisia e di presa per il culo che caratterizza l’essere umano e che sembra concentrarsi negli ambienti di lavoro, soprattutto quelli più “sedentari” (si pensa che il fattore scatenante sia l’assenza di ossigeno che si crea in conseguenza della mancanza di movimento e della fusione dei glutei con la superficie della sedia o della mano con la cornetta del telefono), dicevo in questo immenso scenario caratterizzato dai più “alti valori umani”, con molte persone riesci ancora ad instaurare un rapporto che diventa un rapporto di amicizia, di confidenza, di condivisione…. persone (poche, ma buone) con cui ti accorgi di non condividere solo il tuo lavoro, ma anche tutto ciò che inevitabilmente viene fuori passandoci insieme dodici ore di fila... con cui hai condiviso per anni il Natale, le festività varie, il ferragosto, e tanto altro, con cui hai condiviso gioie, progetti, dispiaceri, ansie …
Qui ho incontrato persone che OGGI fanno il tifo per me… per il mio “OBIETTIVO”… che forse mi darà una maggiore “stabilità” lavorativa… portandomi definitivamente da un’altra parte, mi darà una responsabilità differente, mi darà tanto di cui sono già da ora grato, ma mi toglierà anche una parte della “vitalità” che mi trasmette ciò che “ADESSO” faccio da “precario”… ma una cosa è certa, non potrà togliermi l’affetto ed il legame con chi resterà AMICO… al di là di tutto…

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mercoledì 29 ottobre 2008

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UN RICORDO...

E ti ricordo, con i tuoi occhi da bambina…
in cui vedevo gli occhi di una donna…
te che io non aspettavo,
te che non riuscivo ad immaginare…
due bambini che giocano all’amore…
giocano alla vita…
E poi scoprirti donna... acerba,
con la paura di sbagliare, di scoprire…
di toccarti, di prenderti… e di perderti…
Dove sarai adesso?
E chissà se ogni tanto penserai a noi…
con la stessa tenerezza con cui io ci penso…

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martedì 28 ottobre 2008

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13 SPUNTI PER LA VITA

Ti amo non per chi sei ma per chi sono io quando sono con te.
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Nessuna persona merita le tue lacrime, e chi le merita sicuramente non ti farà piangere.
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Il fatto che una persona non ti ami come tu vorresti non vuol dire che non ti ami con tutta se stessa.
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Un vero amico è chi ti prende per la mano e ti tocca il cuore.
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Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduto accanto e sapere che non l’avrai mai.
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Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perchè non sai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.
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Forse per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo.
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Non passare il tempo con qualcuno che non sia disposto a passarlo con te.
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Forse Dio vuole che tu conosca molte persone sbagliate prima di conoscere la persona giusta, in modo che, quando finalmente la conoscerai, tu sappia essere grato.
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Non piangere perchè qualcosa finisce, sorridi perchè è accaduta.
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Ci sarà sempre chi ti critica, l’unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.
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Cambia in una persona migliore e assicurati di sapere bene chi sei prima di conoscere qualcun altro e aspettarti che questa persona sappia chi sei.
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Non sforzarti tanto, le cose migliori accadono quando meno te le aspetti.

Gabriel Garcia Marquez
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domenica 26 ottobre 2008

UN PO' DI SANA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA...


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ELEMENTO CHIMICO: DONNA


SIMBOLO: Dn
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SCOPRITORE: Adamo
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MASSA ATOMICA: Accettata sui 53,6 Kg, può variare dai 40 ai 200 Kg
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DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: Si trova in abbondanza in tutte le aree
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PROPRIETA’ FISICHE:
1.La superficie è usualmente ricoperta da una pellicola colorata
2.Si surriscalda per nulla, e diventa gelida senza nessuna ragione conosciuta
3.Si scioglie se sottoposta a particolari attenzioni
4.Diviene amara se non utilizzata correttamente
5.Si trova in natura in vari stati, da quello vergine a quello grezzo
6.Diviene malleabile se si applica una pressione nei punti giusti
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PROPRIETA’ CHIMICHE:
1.Stringe legami di tipo forte con Oro, Argento e una vasta gamma di pietre preziose
2.Assorbe una grande quantità di sostanze costose
3.Può esplodere spontaneamente senza ragione o avviso preventivo
4.Anche se insolubile nei liquidi, la sua attività aumenta considerevolmente se saturata con alcool
5.Ha un grande potere moneta-riducente
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USI COMUNI:
1.Usata moltissimo come ornamento, specialmente nelle macchine sportive
2.Può essere di grande aiuto per rilassarsi o per sfogare istinti repressi
3.Ottimi risultati come detergente
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ESAME SPETTROGRAFICO:
1.Possono trovarsi in natura con una colorazione che va dal rosato al giallo paglierino al marrone scurissimo
2.Qualunque sia il suo colore originale, diventa verde se accostata ad elementi migliori della sua stessa specie
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POTENZIALI PERICOLI:
1.è molto pericolosa, eccetto che in mani esperte
2.è illegale possederne più di un esemplare. Con difficoltà è possibile tenerne più di una, a patto che si trovino in luoghi differenti e che non possano venire in contatto tra di loro
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ELEMENTO CHIMICO: UOMO

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SIMBOLO: Um
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SCOPRITORE: ?????
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MASSA ATOMICA: Generalmente sui 75 Kg, può variare dai 51 ai 220 Kg
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DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: Si trova in abbondanza in tutte le aree, tranne quando serve
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PROPRIETA’ FISICHE:
1.La superficie è solitamente ricoperta da uno spesso strato villoso
2.Si surriscalda durante le partite, mentre si raffredda rapidamente dopo l’unione intima con l’elemento Dn (donna)
3.Prima dell’unione intima con l’emento Dn, si irrigidisce ma col tempo questa proprietà tende a diminuire
4.Diventa gelido se si accenna alle sue “dimensioni”
5.E’ impossibile da sciogliere
6.Passa rapidamente dallo stato elementare allo stato eccitato se nelle vicinanze si trova l’elemento Dn, ma solo se questo ha una massa atomica inferiore ai 65 kg.
7.In natura si trova un po’ ovunque ma tende a concentrarsi in posti dove siano presenti manifestazioni sportive o esibizioni dell’elemento complementare (Dn)
8.Diviene rigido se si applica una leggera pressione nei punti giusti
9.Se coniugato all’elemento Dn, tende ad aumentare la sua massa atomica
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PROPRIETA’ CHIMICHE:
1.Difficilmente forma legami stabili
2.Dimostra un’elevata affinità per l’etanolo (alcool) che fa variare notevolmente il comportamento dell’elemento Uomo.
3.Tende ad avere un comportamento aggressivo in molti casi, in particolare se alla guida di un automezzo
4.Può esplodere spontaneamente senza ragione
5.Mostra scarsa reattività se sottoposto a “faccende domestiche”
6.Forte incompatibilità con qualsiasi sostanza detergente
7.Assume senza selettività qualsiasi sostanza “commestibile”
8.Diventa molto reattivo in presenza di certe caratteristiche “tondeggianti” possedute dall’elemento Dn
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USI COMUNI:
1.Usato come mezzo per produrre il (o gli) elemento/i Bn (bambino o bambini)
2.Molto utile per spostare pesi o sostituire lampadine fulminate
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ESAME SPETTROGRAFICO:
1.Il suo colore varia dal rosa tenue al marrone scuro e la variazione di colore influenza esclusivamente certe “dimensioni”
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POTENZIALI PERICOLI:
1.Molto pericoloso se presenti i seguenti elementi: squadra del cuore, possesso del telecomando, guida della macchina, possibili rivali
2.Sconsigliata la frequente unione intima con l’elemento Dn a causa delle possibili conseguenze a carico di quest’ultima
3.Come per l’elemento Dn, è illegale possederne più di un esemplare. Con difficoltà é possibile tenerne più di uno, a patto che si trovino in luoghi differenti e che non possano venire in contatto tra di loro (vedi punto1)

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mercoledì 22 ottobre 2008

PENSIERI SUL CONFUSO ANDANTE...


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Questa sera mi è difficile metter insieme i pensieri che vorrei mettere giù… nero su bianco… ce ne sono tanti, molti sono i soliti… quelli che nascono da ciò che vivo da anni ormai… il lavoro… ciò che in molti momenti è diventato uno stato paranoico… e non perché non mi piaccia fare ciò che faccio… ma perché per troppo tempo mi sono sentito sul “filo” come un equilibrista… ma non è nemmeno questo… resto in compagnia di due signori che non riesco proprio a mettere alla porta: il mio malessere e la mia confusione…
Ma poi mi basta poco…. incrociare quegli occhi che mi hanno dato la forza di reagire e... vincere... pensare a ciò che ho costruito, poco forse, ma tanto rispetto al punto da cui sono partito, e poi pensare che davvero c’è chi ora sta vivendo il nero più nero, rispetto al quale io vivo un giallo acceso di quelli che ti costringono a mettere su gli occhiali da sole…. e ancora una volta…. più scrivo, più mi leggo…. e poi mi abbraccio anche un po’… che ogni tanto non fa male farlo…

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domenica 19 ottobre 2008

UN ANNO DI BLOG


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Un anno fa…. aprii la prima pagina del mio diario virtuale, lanciando nella rete quella bottiglia con il mio messaggio personale…. Un modo per raccontarsi e per sentirsi meno solo con i propri pensieri…. E poi, pian piano, cominciare a incontrare pensieri simili ai tuoi, ma anche opposti, e accorgerti che quell’incontro ti da un senso di “coesione” con il mondo che ti circonda…. La velocità di una tastiera e di un monitor spesso non è allineata con quella dei tuoi pensieri, la tastiera ti concede il tempo di elaborare meglio ciò che a volte passa nella tua mente e nel cuore in una frazione di secondo; per quanto tu possa scrivere di getto, la tua scrittura non potrà mai eguagliare la velocità del tuo “pensare” e “sentire”…. E questo non è solo inevitabile, forse è necessario per non correre il rischio di non spiegarti come vorresti o di essere frainteso, come spesso accade nella vita di ogni giorno, quando non riesci a riflettere prima di agire….
Diventa giorno dopo giorno un appuntamento con te stesso e con chi vorresti che leggesse di te… e scopri che quell’appuntamento diventa un “compendio” ai tuoi “rapporti” quotidiani…. Insomma, è come se dopo aver incontrato le persone con cui ti confronti ogni giorno, ti fosse data un’altra possibilità: incontrare qualcun altro, che, in molti casi, finisci per sentire a te familiare, pur non conoscendolo di persona….
Un anno di blog…. un anno di sensazioni, riflessioni, rabbia, delusione, sano cazzeggio, cercando di non prendersi troppo sul serio, ma anche il bisogno che gli altri con le loro parole ti dicano che esisti…. non importa come… non è importante la forma, non c’è bisogno di vestire un abito… se vuoi farlo lo fai… ma non sei costretto a farlo… In molti casi tutto resta là… chiuso in un commento… spesso occasionale… In altri casi è come camminare insieme…. senza l’obbligo di farlo, ma per il piacere di farlo….
Grazie…

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lunedì 13 ottobre 2008

IO VOGLIO VIVERE


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Il testo di uno dei brani che preferisco dei Nomadi... un brano che sento particolarmente "mio"... il video è nella barra laterale del blog, in basso...

Forse scorre dentro il silenzio il senso
e il profilo della vita è tra le cose
e anche il buio serve ad immaginare
la ragione che ci invita a provare
so che può far bene anche gridare
per riscattare l'anima dal torpore
so che ad ingannarmi non è l'amore
perché voglio amare

Io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare a farmi male, voglio morire di te...

Contro il mio equilibrio sempre un po' precario
libero l'istinto, ciò che mi sostiene
emozione nuova senza nome
la ragione che ci invita a continuare
per questo problema non ho soluzione
io mi sento vittima e carceriere
so che ad ingannarmi non è l'amore
perché voglio amare

Io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare e farmi male, voglio morire di te...

Forse la coscienza, il senso della vita
sta in mezzo a mille notti o forse più
non servirà a tradire semplicemente amare
qualsiasi cosa che ti dà di più

Io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare e farmi male, voglio morire di te...

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venerdì 10 ottobre 2008

DELIRIO DA CRISI FINANZIARIA


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Scusatemi... già prima di iniziare a mettere insieme le parole ed i concetti che sto buttando giù ora sulla tastiera del PC, so che probabilmente darò ad alcuni di voi l’idea di chi è in preda ad un “delirio” incontrollabile, confusionario ed inevitabilmente patetico… Ma spero anche che, invece, molti di voi colgano ciò che ho dentro e che vorrei esprimere… nulla di eclatante… pensieri di un essere umano limitato… che scopre ogni giorno di più la sua “umanità” e che ha una visione sempre meno “trascendente” della vita in genere… ma non per questo accetta di diventare cinico e pessimista.
Dopo questa lunga e, forse, inutile premessa, vorrei soffermarmi a pensare alle notizie che si rincorrono in questi ultimi giorni, o forse mesi, sulla crisi finanziaria mondiale… le paure di un crollo finanziario “globale” con conseguenze disastrose su più “livelli”, che coinvolgerebbe non solo le grosse “istituzioni” finanziarie che muovono l’economia mondiale.. ma anche i poveri cittadini.
Bene, non voglio stare qui a fare disquisizioni sui motivi, gli scenari presunti o veri che regolano e hanno regolato tutto ciò che sta accadendo, dai mutui subprime americani, alle presunte responsabilità di Bush o di altri “capoccioni” mondiali o nazionali in tutto questo… questi scenari di fantapolitica e le relative “rivelazioni”, le lascio a chi ne sa più di me e si vuole cimentare, sapendolo fare, in un’impresa simile… io qui mi limiterò a esprimere la mia personalissima idea: osservando ciò che sta accadendo e le possibili conseguenze paventate in modo più o meno “fanta-realistico”, da “comune mortale” riesco a pensare solo che forse vale la pena di soffermarmi sempre più sul “vivere alla giornata”…. e non per fregarsene di come va il mondo (sia il nostro mondo che quello di tutti)… ma perché ogni giorno che passa prendo un pizzico di coscienza in più rispetto a ciò che realmente anima e regola proprio questo “mondo”… e per questo voglio godermi ogni momento, nelle piccole cose… il nostro presente è ciò che ci appartiene… e questo non possono togliercelo.. per cui voglio viverlo al meglio…
Chiamatemi pazzo adesso!!!!

martedì 7 ottobre 2008

LETTERA AD UN'AMICA... O QUASI
(sottotitolo: storie di ordinaria follia lavorativa... e non solo...)

Ma dico io… ma per quale motivo recondito mi vuoi rompere le palle?
Perché stai la a fissarmi, a guardare quando arrivo e cosa faccio? Pronta a chiedermi se ci sono novità.. quando in realtà vorresti dirmi di levarmi dalle suddette palle e farti spazio… tu cara decerebrata che non hai nulla da offrire al mondo se non il tuo disperato tentativo di occupare un posto che ti dia lo stipendio fisso cercando di portare una.. dico una, carta in mano, da una stanza all’altra, nel tentativo di mostrare tutto il TUO impegno…
Ma fino a quando dovrò godere della tua soave visione?
Sto consumando confezioni intere di Plasil, senza nessun esito… per piacere… almeno per un giorno, ignorami… vai per la tua strada, dimenticati della mia esistenza… e pensa a dare un senso alla tua di esistenza… almeno a quella lavorativa…
E quando ci sarà chi ti copre le spalle, là, pronto a intentare sabotaggi, o eleganti defenestrazioni verso me o chiunque sia un ostacolo alla tua “inutile collocazione”… vorrei ricordarti che nella vita le affiliazioni ti pagano solo finchè c’è qualcuno a cui affiliarti… ma prima o poi sarai sola… a dimostrare tutto il tuo “immenso valore”… che come un buco nero fagociterà la tua inutile presenza…

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è PURAMENTE VOLUTO

venerdì 3 ottobre 2008

martedì 30 settembre 2008

FINIRA' LA NOTTE...
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Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere...
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Paulo Coelho
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martedì 23 settembre 2008

ADESSO....
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Ora più che mai ho bisogno di te
Ho bisogno del tuo incoraggiamento
Ho bisogno del tuo sguardo dolce che è su di me anche quando sono assente
Mentre mi immergo nei miei pensieri disordinati
Mentre rincorro me stesso o forse ciò che vorrei essere
Mentre cerco la giusta dimensione per ogni cosa
Ho bisogno del tocco della tua mano, mentre mi sfiora i capelli
Della tua mano che prende la mia e la stringe a te
Della tua capacità di esserci anche quando io non do il giusto valore alla tua presenza ….
Della tua capacità di amarmi per ciò che sono e di conoscermi senza stancarti di farlo….
E del tuo amore che mi ripaga dei nostri errori…

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domenica 21 settembre 2008

GRAZIE MIKIM...
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Premio Blog Vitaminico A.C.E.

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Qualche giorno fa ho ricevuto questo gradito premio da Mikim,una conoscenza piuttosto recente della blogsfera, ma subito entrata a pieno titolo tra le amicizie virtuali con cui è sempre un piacere "incontrarsi".
Un grazie di cuore, dunque, a Mikim per questo "gesto" e per le parole con cui lo ha motivato: "Inauguro questa targa consegnandola ai seguenti blogger e rispettivi blog dove si respira sempre un'atmosfera piacevole, divertente e ricca di Anima, Cuore ed Energia"...
Questo premio è stato ideato da Moka, un'anima felina che si aggira nella blogsfera allietando moltissimi blogger nonchè frequentatori del virtuale....
E' con grande piacere che consegno, a mia volta, il premio ad altri bloggers.... la lista è abbastanza nutrita, ed il motivo sta nel fatto che in ciascuno dei blog che andrò a premiare, trovo sempre qualcosa che mi lascia un segno importante.... da una riflessione più profonda ad una sana risata che serve a sdrammatizzare la vita di ogni giorno ed a guardare avanti con maggiore ottimismo... I bloggers a cui assegno il premio sono i seguenti:
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Antonella
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Mirtilla
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HappyClown
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DigitoErgoSum
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Laura
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Roberta
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Elena
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Serena
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Bruno dei Roccaforte
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Kylie
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Marco Ranno
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Web caffeina
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Maria Chiara
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Pippi
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Laura
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Anik
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NonSoloMamma
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Pino
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Sergio
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Mariella
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Sandra
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Nikka
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Sara
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Elsa
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AnnaGi
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Emi
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Baol
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L'immagine del premio ed il relativo regolamento possono essere raggiunti attraverso questo LINK

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martedì 9 settembre 2008

MAY IT BE....
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May it be - Enya
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Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni...
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Paulo Coelho

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mercoledì 3 settembre 2008

sabato 30 agosto 2008

SLIDING DOORS....
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Nell'attesa di raccontarvi della mia breve vacanza romana, vi tedierò un pò con questi miei pensieri "deliranti"...
Avete mai pensato a cosa sarebbe accaduto nelle vostre vite se in un determinato istante aveste fatto una scelta piuttosto che un'altra? Spesso ci ho pensato.... spesso mi sono chiesto come sarebbe stata la mia vita se avessi scelto persone e situazioni differenti... C'era il famoso film da cui ho "scippato" il titolo di questo post... "Sliding Doors", che offriva in modo "surreale" il racconto di una donna che si ritrovava a vivere due vite "parallele" e opposte, che dipendevano dal fatto di riuscire a prendere una corsa della metropolitana oppure a perderla, prendendo la successiva...
Dopo averci pensato e ripensato, e ripensando a ciò che sino ad oggi ho vissuto, sono arrivato ad una personalissima conclusione: a ciascuno appartiene un percorso... nel quale ogni cosa coopera al raggiungimento di un obiettivo... e spesso possiamo scegliere strade parallele, o allungare il percorso, ma arriveremo sempre là... alla nostra meta... forse mi darete del visionario o dell'illuso... o forse no...

martedì 26 agosto 2008

mercoledì 20 agosto 2008

mercoledì 13 agosto 2008

SONO NATO QUI E QUI MI PIACE VIVERE....
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Tempo di ferie.... A grandi passi si avvicina un breve break, fino a qualche giorno fa insperato.... il lavoro incombe, ma bisogna lasciare spazio anche ad un minimo di "ricarica".... ho la fortuna di vivere in una città di mare, vivo il mare per tutto l'anno, nelle sue quattro versioni stagionali.... ho imparato ad amare la mia città.... ci sono nato.... Mi piace ogni tanto viverla camminando per le vie del centro, sul suo lungomare, oppure in qualche ristorante tipico della città vecchia... Molti di noi aspettano con ansia la riapertura dello storico Teatro Petruzzelli, distrutto in buona parte in quello scellerato incendio nella notte tra il 26 e il 27 ottobre del 1991.....

Insomma vivo bene nella mia città, la vivo nel bene e nel male, come qualcosa che mi appartiene dall'infanzia, come una persona cara, che accetti con tutti i suoi pregi e i suoi difetti..... e vi dirò di più, ogni volta che mi allontano, non vedo l'ora di tornarci.... a presto ed un abbraccio a tutti voi.....

lunedì 11 agosto 2008

venerdì 8 agosto 2008

CARO MONDO, NON MI AVRAI....
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Caro mondo, mi dispiace per te, ma non mi arrendo, anzi, sai che ti dico? Che più mi renderai la vita difficile, più mi incazzerò, e più mi incazzerò, più vorrò raggiungere i miei obiettivi, e tu, caro mondo, non potrai impedirmelo, perché ci metterò tutto me stesso, anche se mi vedrai piegato in due, non ti aspettare di vedermi sconfitto, perché mi rialzerò… e allora vedrai nei miei occhi tutta la rabbia e la determinazione che tu stesso mi hai insegnato, e sarai tu ad aver paura…. Paura di ciò che hai creato….

mercoledì 6 agosto 2008

BUONGIORNO A TE....

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Madre Terra
Tazenda e Francesco Renga

martedì 5 agosto 2008

SE IO AVESSI UN PEZZO DI VITA....
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Se solo per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di pezza e mi regalasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma in definitiva penserei tutto ciò che dico. Darei valore alle cose, non per ciò che valgono, ma per ciò che significano. Dormirei poco, sognerei di più, capirei che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi, perdiamo sessanta secondi di luce. Andrei quando gli altri si fermano, mi sveglierei mentre gli altri dormono. Ascolterei mentre gli altri parlano, e come mi godrei un buon gelato al cioccolato!
Se Dio mi facesse dono di un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi butterei disteso al sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo, ma anche la mia anima. Dio mio se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio, e aspetterei che il sole uscisse. Dipingerei con un sogno di Van Gogh sulle stelle una poesia di Benedetti, e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna. Annaffierei con le mie lacrime una rosa, per sentire il dolore delle sue spine, e con le labbra la carnosa sensazione dei suoi petali...
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita... Non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente a cui voglio bene, che le voglio bene. Convincerei ogni uomo ed ogni donna che essi sono i miei preferiti, e vivrei innamorato dell'amore. Agli uomini dimostrerei quanto si sbagliano al pensare che smettono d'innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono d'innamorarsi! A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l'oblio.
Tante cose ho imparato da voi uomini... Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità risiede nella difficoltà di risalire la scarpata. Ho imparato che quando un bambino appena nato stringe con il suo piccolo pugno, per prima volta, il dito del padre, lo racchiude per sempre. Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall'alto solo per aiutarlo ad alzarsi. Sono tante le cose che ho potuto apprendere da voi, ma in verità a molto non dovrebbero servire, perché quando mi metterete dentro quella borsa, infelicemente starò morendo.
Di' sempre ciò che senti e fai ciò che pensi. Se sapessi che oggi sarà l'ultimo giorno in cui ti vedrò dormire, ti abbraccerei forte e pregherei il Signore affinché possa essere il guardiano della tua anima. Se sapessi che questa è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti bacerei, e ti richiamerei per dartene ancora. Se sapessi che questa è l'ultima volta che ascolterò la tua voce, registrerei ogni tua parola per poter riascoltarla all'infinito. Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti in cui ti vedo ti direi "ti amo" senza dare per scontato, scioccamente, che lo sai già. C'è sempre un "domani" e la vita ci da un'altra opportunità per fare bene le cose, ma se sbaglio, e oggi è tutto ciò che mi resta, mi piacerebbe dirti che ti voglio bene, e che mai ti dimenticherò.
Il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l'ultimo giorno che vedi coloro che ami. Perciò non aspettare più, fallo oggi, perché se il domani non dovesse mai arrivare, sicuramente rimpiangerai il giorno in cui non ti sei preso del tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio, perchè eri troppo occupato per concederti un ultimo desiderio.
Mantieni coloro che ami vicini a te, di loro all'orecchio quanto ne hai bisogno, amali e trattali bene, prenditi tempo per dirgli "mi dispiace", "perdonami", "per piacere", "grazie", e tutte le parole d'amore che conosci.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere; e dimostra alle persone che ami quanto siano importanti per te.

Gabriel Garcia Marquez

domenica 3 agosto 2008

LO SFOGO DEL PRIMATE....
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Nel web ogni parola, ogni “espressione”, assume un aspetto simile a quello che si ha passando una lente d’ingrandimento su un qualsiasi oggetto, e, in base all’angolazione della lente, ma anche in base alle capacità visive di chi osserva, uno stesso oggetto può assumere le forme più disparate. Dove voglio arrivare…. Non viaggio da molto tempo tra blogs e diari virtuali vari, sono relativamente “giovane” rispetto a questa esperienza mediatica, ma mi sono già reso conto che di “saccenti” ce ne sono tanti, e, probabilmente, anch’io per molti rientro in questa categoria.
Eh si perché mi è capitato di notare, in giro per il web, che di fronte a qualsiasi argomento, dalle “narrazioni interiori” più profonde di un essere umano, alla web-cronaca di qualsiasi evento di attualità o di gossip, o di qualsiasi altro accidente di “fatto del giorno”, o, ancor più semplicemente, di fronte all’espressione di se stessi, di ciò che ci viene ispirato leggendo un blog, molto spesso c’è un gradevole scambio di opinioni e esperienze di vita, ma a volte si scatenano caterve di disquisizioni; filosofi e intellettuali afferrano le armi della retorica o impugnano a spada tratta la loro lungimirante visione delle cose e delle persone, per avvalorare l’idea che di fronte al gotha dell’umanità (di cui loro fanno parte a pieno titolo) tutto il resto è semplice letame.
Chiedo scusa a tutti voi che più o meno mi conoscete per lo sfogo…. Vorrei dire solo a “qualcuno” che non penso di essermi mai “intrufolato” nella realtà, seppure virtuale di nessuno, e ciò che scrivo, nel bene o nel male, è ciò che sono, o, meglio, l’espressione di ciò che vedo in me stesso e negli altri… punto.
A voi che vi fermate a leggere le mie riflessioni, per voi che avete accettato (bontà vostra) di scambiare le vostre sensazioni con me, e mi avete permesso di passarvi le mie, voglio chiedere scusa se, di fronte ad altri “posti virtuali” in cui troverete sicuramente il massimo dell’espressività dell’animo umano, qui da me dovrete accontentarvi di un “misero” primate, che spesso non riesce ad esprimersi se non con arcaici segni e mugugni….

venerdì 1 agosto 2008

LA STORIA DELLE COSE
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Vi consiglio di guardare questo video, e farne vostro il senso....
Annie Leonard è un'esperta internazionale di sostenibilità ambientale e problemi di salute, che annovera più di 20 anni di esperienza in studi e analisi dei processi produttivi legati a fabbriche e discariche di tutto il mondo.
Coordina gruppi di lavoro collegati a imprese finanziatrici di “produzione e consumo sostenibili”. Da diversi anni è impegnata in un’azione di “comunicazione” e “informazione” globale circa l'impatto del “consumismo” sull’economia e la salute dell’intero pianeta, finalizzata a sensibilizzare le autorità e i singoli individui su tutto ciò che è legato alla “sostenibilità ambientale” ed alla salute (sfruttamento lavorativo, assistenza sanitaria, etc.).
Durante gli anni ‘90, Annie ha dedicato gran parte della sua attività a analizzare e documentare l’esportazione di rifiuti prodotti dagli Stati Uniti e dall’Europa, nei paesi asiatici e si è battuta per produrre documenti ufficiali che testimoniassero e allo stesso tempo impedissero il traffico di rifiuti dagli Stati Uniti al cosiddetto Terzo Mondo.
Il progetto più recente di Annie, è "La Storia delle Cose” (titolo originale “The Story of Stuff”); in questo progetto Annie esplora i processi che sono alla base dell’economia globale e il loro impatto sull'ambiente, sulle condizioni di vita e sulla salute dell’uomo e della Terra.

Che cosa è quindi “la storia delle cose”?

E’ la descrizione di cosa c’è dietro ad ogni singolo oggetto che tutti noi “consumiamo” o “possediamo”, dall’estrazione delle materie prime, alla produzione, quindi alla vendita, e, infine, all’uso ed allo smaltimento. La maggior parte di questo processo, sfugge alla maggior parte di noi, che ci limitiamo a “consumarlo”, ignorando tutto ciò che il resto della “catena” può provocare a lungo o medio termine sull’economia mondiale e sulla salute umana e del pianeta.
La durata di questo video è di circa 20 minuti, ma vale la pena di guardarlo. Una piccola riflessione su quello che vedremo, potrebbe cambiare il nostro atteggiamento quotidiano nei confronti del concetto di “possedere” o “acquistare”. Non è un atto moralistico, ma solo un modo come un altro per guardare al di là di ciò che ci viene giornalmente propinato in modo più o meno tangibile dai mass media e dalla stessa società in cui viviamo, e che tutti noi alimentiamo ogni giorno…

martedì 29 luglio 2008

WARNING!!!! LOW FUEL....
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Certo l'immagine di Homer Simpson non è che esprima tutta sta raffinatezza... ma rende bene l'idea della condizione psico-fisica di chi sta "TIRANDO" la corda.... e ha la sensazione che sta benedetta corda si stia sfilacciando e che stia per spezzarsi.... Ahhh ferie anelate, dove siete?
Ma bando ai lamenti, le ferie o il meritato riposo arrivano prima o poi... io ho ancora da penare più o meno 3 settimane piene.... dopo,SPERO, breve pausa... breve ma intensa....


Intanto, pensavo a quante volte molti di noi hanno pensato, anche solo per un istante, MOLLO TUTTO!!!! sparisco, vado via, addio direttore, addio colleghi, addio bollette, addio rate della macchina.... si riparte... pensieri che poi lasciano il tempo che trovano, perchè, in fin dei conti, tutti noi a parte lo sfogo di un momento di stress, alla fine ci rimbocchiamo le maniche e riprendiamo ad affrontare la vita quotidiana, che se poi fosse tutta sta calma e tranquillità, sai che monotonia!!!
Eppure, a quanto pare, ci sono persone che hanno avuto il coraggio di farlo; sull'argomento esiste un sito ad hoc. Se vi volete divertire e dare una sbirciatina klikkate sull'immagine sottostante:

lunedì 28 luglio 2008

I COLORI DI ANTONIO...
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....Ho visto il rosso, l’azzurro, il giallo, il blu… molto blu, tanto blu… di tutti i colori! Il colore buono è il bianco. Ho scoperto che il colore buono è il bianco, perché rimane fedele. Il resto: si ribella! È vero… è vero… il grigio si intristisce e butta acqua, il viola scappa al tramonto, il nero si fa nero, il rosso dura poco, il giallo brucia tutto e l’azzurro costa caro… e per fare il cielo ce ne vuole… mica solo un tubetto… Tonina, ci vogliono cento, duecento, trecento, anche quattrocento tubetti per fare il cielo. Quando sono insieme, i colori… cospirano… si buttano giù storti, a pataccone. Però, i colori, sono belli visti da dietro…
Tu l’hai mai visto il rosso da dietro? …non sta fermo, cambia… se gli vai addosso, schizza via come un gatto! Però, se c’hai la chiave..... se c’hai la chiave, vedi i colori più belli; gli spettacoli i più belli… li ho visti anch’io, però tanto tempo fa, non so quanto tempo è passato. Facevo il professore, c’era una crepa sul muro vicino alla mia lavagna: io stringevo l’occhio e guardavo il fiore del grano; notte e giorno, giorno e notte col naso incollato al muro… poi decisi di entrarci dalla crepa… Perché bisogna capire nella vita. Bisogna capire nella vita....

Da "Uomo d'acqua dolce" di Antonio Albanese

giovedì 24 luglio 2008

LAST NIGHT A DJ SAVED MY LIFE
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Ve lo ricordate il brano degli Indeep del 1983 o giù di lì?
Ho sempre avuto un bel feeling con la radio…. mi è sempre piaciuto ascoltarla, soprattutto nelle ore notturne. Mi ha fatto compagnia dai tempi del liceo, quando mi trattenevo a studiare per l’interrogazione del giorno dopo, o nel periodo degli esami di maturità, o semplicemente tornando dalle serate con gli amici, quando i miei dormivano da un pezzo.... L’accendevo, a basso volume, quel tanto da ascoltarla in sottofondo, nel silenzio ovattato della notte…. Ricordo ancora i programmi che preferivo, ce n’era uno su radio due, andava dalle 01,00 alle 03,00 circa, c’era la voce dello speaker, una voce tipicamente “notturna”, sussurrata, che faceva delicatamente da corollario ai brani, soprattutto jazz, ma anche altri generi. Questa buona abitudine mi ha accompagnato anche durante i miei esami universitari, dopo, è sfumata un po’…. pian piano…
Ma è da un po’ che, dopo un periodo di “disaffezione”, ho ripreso a “frequentare” questa signorina (o, forse dovrei dire questa signora attempata ma sempre giovanile e rinnovata)…. soprattutto quando ho necessità di fare tardi per dedicarmi al mio lavoro tra le scartoffie (per fortuna questa è solo una minima parte del mio lavoro che mi porta per la maggior parte della giornata a stare a contatto con la gente).
Oggi la radio ha intrapreso la strada della multimedialità, e si sposa in modo perfetto con il web; è possibile un contatto con quella voce, che, col tempo, permette all’ascoltatore di “relazionarsi” con lo speaker: web cam, possibilità di interagire per mail, blog su cui postare i propri commenti e in cui leggere le risposte o i commenti degli altri “visitatori”…. insomma un villaggio, nel quale ci si conosce e ci si scambia anche sensazioni…. Non tutte le radio hanno intrapreso questa strada; Radio Norba, che ormai è da considerare un network radiofonico più che una semplice radio, coprendo molte regioni del Sud Italia, è una delle radio che si è mossa in questa direzione. Una delle voci più familiari e avvolgenti di Radionorba, è Antonella Caramia, speaker ferratissima in tutto ciò che è “musica”, ma non solo… Il mio primo contatto radiofonico via web, invece, è stato con Sara, una speaker “frizzante” di un’esuberanza contagiosa… oltre che molto carina….. A seguire, ma solo in ordine di citazione, c’è Sandra, napoletana D.O.C., e voce “suadente” della radio del sud…. Tutto ciò senza dimenticare tutti gli altri validissimi componenti dello staff radiofonico…

Insomma, se volete, e se siete stanchi della TV E BASTA, radiofonizzatevi!!!! Non ve ne pentirete

mercoledì 23 luglio 2008

BUONANOTTE....
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…..E prima di dormire, come una specie di esercizio mentale, mi metto a battere sui tasti della tastiera del PC, a cercare di raccontare la fine di questa giornata, a raccontarla a me, prima di tutto, raccogliere le idee sulla giornata che mi aspetta, pensare a quanto mi farebbe bene staccare la spina, e poi accorgermi che anche questo mio scrivere mi serve in qualche modo a staccare…. anche solo per qualche minuto…. ogni giorno può esserci una piccola sconfitta, ma anche una piccola conquista, e spero che domani riuscirò a sentirmi un po’ più “vincitore” e conquistatore” di oggi…..

Buonanotte….

martedì 8 luglio 2008

DOVE FINISCE IL MARE
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Io non so parlare e non so vedere come te,
per questo sono qui
e vorrei capire come fa l'amore quando sei distante come me
e c'è stato un tempo in cui ho creduto non ci fosse niente....
e sono andato via ... via dal mondo
Ma tutte le strade portano qua....
e dove finisce il mare comincerà un altro giorno, ancora il sole
nelle mie scarpe nuove mi troverai.... seduto accanto a te
Vieni qui, adesso stringimi, se vuoi raccontami, se puoi dimentica....
griderò nel vento e riderò nel pianto, così tu non te ne accorgerai....
e c'è stato un tempo in cui ho sentito che bastava poco per cadere giù,
fino in fondo....
Ma tutte le strade portano qua....
e dove finisce il mare comincerà un altro giorno, ancora il sole
nelle mie scarpe nuove mi troverai.... seduto accanto a te
Luce di un istante....
per te dopo l'orizzonte c'è un altro giorno,
ancora il sole e avrò parole nuove
per dirti che ho amato solo te....