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mercoledì 25 marzo 2009

UN POST....RONZO


Quante tranvate in faccia può prendere un uomo prima di imparare a schivarle?
Vari esperti hanno tentato di studiare il fenomeno. Molte le teorie ipotizzate….
Si pensa che un uomo “sano di mente” (definizione che da sola restringe di molto il campione di popolazione analizzabile), passi dai 30 ai 60 anni della propria esistenza a godere nel prendere mazzate nei denti dalle seguenti fonti:
dalle donne in genere (in primis)
da alcune donne in particolare (dalle amanti che non vogliono sentirsi amanti, dalle mogli che diventano la fotocopie delle loro madri elevate all’ennesima potenza della rottura di coglioni, da tutte le donne che non te la danno e ti fanno capire che non te la darebbero nemmeno se tu fossi l’ultimo esemplare di “maschio” sulla faccia della terra, dalle donne che ti fanno credere che te la darebbero ma ti stimano troppo per dartela senza amore, etc, etc,),
dai propri colleghi di lavoro,
dalle istituzioni,
dai vigili urbani,
dai genitori “troppo possessivi” e dai figli “ingrati”,
dalle “colf” incazzate perché non paghi i loro contributi,
dai “dipendenti” (questo vale solo per chi ha la sfortuna di fare il manager o il titolare di una qualsiasi attività o azienda) incazzati perché si sentono sempre e comunque presi per il culo,
da Babbo Natale e dalla Befana,
dal tuo migliore amico che mentre con una mano ti dava una pacca sulla spalla con l’altra palpeggiava il culo della tua donna,
da zio Nicola che ti aveva promesso che se ti fossi occupato della sua pescheria invece di studiare Medicina, dopo la sua morte ti avrebbe lasciato tutti i suoi averi…. e invece si è sposato con la badante rumena che non solo si è fottuta tutti gli euri di zio Nicola ma ha pure svenduto la pescheria e adesso quando la incontri per strada fa finta di non vederti (zoccola!!!!)….
da tutto e da tutti, sempre e comunque, perché per quanto ci si possa industriare per “imparare” a schivare le “mazzate nei denti”…. alla fine sembrerebbe esserci una sola conclusione: per ogni essere umano c’è un numero predestinato di mazzate da prendere, al quale non ci si potrà mai sottrarre, nemmeno applicando al massimo la propria buona volontà ed esperienza (e, tutto sommato, soprattutto per i maschietti, è già tanto prendere mazzate solo “nei denti” e non in altri punti…).
E’ abbastanza “ronzo” come post?

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lunedì 16 marzo 2009

IN VOLO....

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Non c’è niente da guardare stasera nei miei occhi… non c’è niente da capire stasera nei miei pensieri…. non c’è niente che non sia stato già detto nelle mie parole….
Non trovo nessuna possibilità che non abbia già preso in considerazione….
Mi guardo allo specchio e vorrei vedere due ali spuntarmi dietro le spalle…. tanto grandi e forti da sollevarmi da terra…. e portarmi davvero in alto… lontano dalla realtà e dal tempo…. anche solo per un po’…. quel che basta….
Fammi volare come un falco... almeno per una volta!!!
Guardo come un bambino in alto e immagino il mio volo…. ricordo la sensazione provata nel mio sogno ricorrente, tanto tempo fa: volavo… prendevo la rincorsa e spiccavo il volo… guardavo la città dall’alto… passavo sopra case e volti familiari ed altri estranei…. e poi in alto…. perdendomi nel buio… un buio che non mi faceva paura…
E' tanto che non sogno più quel volo… forse perché ora non è tempo di volare… non ancora…

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domenica 15 marzo 2009

QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO

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Ma credete veramente di essere pazzi? Davvero? Invece no, voi non siete più pazzi della media dei coglioni che vanno in giro per la strada, ve lo dico io!

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Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman (1975)


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lunedì 9 marzo 2009

SEMPRE SULL'AMORE....

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Lei non comprendeva la sua "diffidenza"…. non accettava che un uomo potesse “opporle resistenza” … non si spiegava come il mondo potesse apparirle così diverso da come lo aveva dipinto e fissato nella sua mente fino a quel momento… istante per istante… passando attraverso le fasi della vita di una donna… prima bambina, donna acerba… giovane donna…. donna…. attraverso l’arcobaleno di emozioni che nascono e crescono con lei…. a volte così difficili da “sopportare”, altre volte così “dolci” da “assaporare”….
Tutto era iniziato per gioco… una scommessa con gli amici (e con se stessa)…. scommettiamo che lo faccio innamorare?
Tra loro passavano quasi vent’anni… lo aveva conosciuto durante una serata “anomala” in cui, casualmente, alla solita “compagnìa” si era unito un elemento estraneo…. un intruso, che si era portato dietro un amico….
Vedendoli, sorridendo, aveva sussurrato all’orecchio dell’amica: stasera mi sa che c’è la sagra di quelli “stagionati”? Spietata e arrogante, sicura di se…. ostentando (come ormai accadeva da anni) tutto ciò che doveva mascherare la sua innata dolcezza…
La serata passava, e con la serata anche i due quarantenni passavano quasi inosservati…. Ma ecco il lampo, il genio… l’idea… la sfida…. Gli si avvicinò col suo fare sensuale, mai volgare…. Sapeva di essere bella …. cominciò a giocare con lui, con il suo sguardo… e man mano che “giocava” e incontrava i suoi occhi, scopriva qualcosa di unico, inspiegabile, inatteso… era così “vecchio” rispetto a lei… ma nel suo sguardo c’erano la tenerezza di un bambino ed il senso di protezione di un uomo….
Era disorientata… ma non rinunciava al suo gioco… alla sua sfida….
Si lasciarono dopo una serata apparentemente uguale a tante altre…. rise… rise dei suoi gesti sensuali e degli sguardi "interessati" di lui…. rise della sua sciocca scommessa… di cui nemmeno lei era più tanto convinta….
Si incontrarono ancora … parlarono… lei mise da parte per un pò la sua “sfida” e decise di “capire”…. lo osservò mentre si raccontava…. si fermò a guardarlo….
Qualche telefonata… l’incontro… l’attrazione fisica, la passione ed il piacere di scoprirsi e lasciarsi scoprire…. anche questo inaspettato….
Così diversi eppure così vicini e complici….
Durante l’amore le sussurrava “ti voglio", quasi ad esorcizzare la sua paura di non sentirla mai sua... ma non riusciva a sussurrare nemmeno un timido "ti amo"... anche se era ciò che provava....
Ora la sfida non era più “una scommessa”… era un confronto con se stessa…. con le sue paure ed i suoi desideri di donna….
Era successo tutto così in fretta…. era mancato il tempo di porsi domande e darsi risposte…. eppure ciò che stava vivendo lo "sentiva" come "tutto ciò di cui aveva bisogno in quell’istante"….
Pianse, per notti intere pianse…. perchè sapeva che mai sarebbe stato suo…. realmente suo….
Quel gioco ora non era più un gioco…. e le toglieva il fiato….
Una rinuncia spesso la “senti” come una pugnalata…. come un gioco perverso in cui chi la impone è il carnefice… e chi la subisce la vittima… ma in quel caso non c’erano carnefici e vittime… c’era un uomo che vigliaccamente non sapeva sottrarsi al dolore subìto e involontariamente inferto… senza aggrapparsi a troppi “perché” perché era stanco dei perché….
E c’era una donna che aveva bisogno di risposte a molti “perché” lasciati in sospeso….
E’ stupido soffrire rinunciando ad un amore… sarebbe meglio soffrire vivendo quell'amore fino in fondo… eppure a volte la rinuncia non è semplicemente una fuga… è un modo per difendere… non solo se stessi…
Qualcuno gli aveva detto che forse voleva solo pararsi il culo… .
Ci sono uomini che prendono per il culo le donne per una vita…. e sembrano “emergere” sempre con l’immagine dei “vincitori”…. schietti nella loro “spavalderia”….
Ci sono uomini che farebbero bene a non immaginare alcun volo…. se non quello nella loro “mediocrità”… quella mediocrità con la quale vengono etichettati dalle donne che hanno amato… o, meglio, che hanno cercato di amare, goffamente… inutilmente… testardamente… ingenuamente…
Ci sono uomini che non verranno mai realmente “conosciuti” dalle donne che hanno amato… forse per la loro incapacità di darsi… o forse per l’incapacità di alcune donne di “guardarli” ed “amarli” per ciò che realmente sono…
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In alcune storie non ci sono finali alternativi... ma sarebbe bello se ci fossero concessi...

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domenica 8 marzo 2009

QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO

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PER IL CORRETTO ASCOLTO DELL'AUDIO DI QUESTO VIDEO, DISABILITARE IL PLAYER PRESENTE NELLA BARRA LATERALE DEL BLOG.

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giovedì 5 marzo 2009

APPUNTAMENTO AL BUIO

Sottotitolo: Cosa si può nascondere dietro l’angolo (virtuale)?
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Arriva all’appuntamento… è in anticipo di un’ora… sudato da fare schifo, tanto che pensa per un attimo di ritornare in albergo, fare una doccia veloce e riprecipitarsi sul luogo concordato, ma pensa che poi nella fretta di tornare suderebbe di nuovo da fare schifo… e decide di restare là… ad aspettarla…
Qualcosa gli suggerisce che dovrebbe cercare un supermercato… una vocina gli sussurra: deodorante, deodorante, deodorante…. Non capisce cosa sia, poi si ferma un attimo davanti ad una vetrina… guarda la sua immagine riflessa nel vetro oscurato, e si accorge che quella sagoma gli ricorda qualcosa di familiare…. Ecco!!! Siii!!! È identico al barbone che spesso incontro all’ingresso del bar dove mi fermo a fare colazione…
Allo stesso tempo viene colpito da un’intensa fragranza… che dico fragranza… un olezzo… simile a quello che si percepisce sulla tangenziale di Bari quando si arriva nei pressi del quartiere S.Paolo, nelle vicinanze di quel depuratore che non funziona quasi mai….
Ma cos’è? Cos’è.. dove sono capitato? Non ci sono stalle, depuratori o discariche a cielo aperto nelle vicinanze… siamo in pieno centro cittadino…. Cos’è?
Un lampo…. Un brivido gli percorre la schiena…. Il sangue comincia a defluire verso le parti periferiche del corpo, come nell'animale che si prepara alla fuga.... la logica conseguenza è che è sul punto di collassare…
Ebbene si… l’olezzo non è altro che la sua “personalissima fragranza”… un mix letale prodotto dallo stress e dalle tossine che il suo organismo sta liberando…
In un attimo tutto gli è chiaro: deve assolutamente procurarsi tre o quattro bombolette di deodorante spray da spruzzare nelle parti più “aggredite” dal sudore… altrimenti le sue chances saranno praticamente inesistenti….
Per un attimo si chiede… ma perché esiste il sudore? Vecchie reminiscenze di fisiologia... la termoregolazione…. e altre teorie che in quel momento gli sembrano immani stronzate….
Che poi non mi ricordo di aver mai sudato tanto in vita mia… sembra una maledizione… Mi ritrovo zuppo… uno straccio d’uomo… mentre aspetto una donna che sicuramente già in condizioni normali avrebbe nausea, e, forse, qualche conato di vomito, nel vedermi … figuriamoci adesso che sono in queste condizioni…
In lontananza l’insegna di una famosa catena di supermercati….
Gioisce nel leggere quella sigla… che assume un significato profondo mai avuto prima…e comincia a camminare, quasi correndo, verso l’insegna, abbagliato da quell’immagine… un’icona che rappresenta qualcosa di edonistico e mistico allo stesso tempo…. Finalmente arriva davanti all’ingresso… NO!!!! CHIUSO!!!
Pensa: è la fine… basta, rinuncio… vado via… mi inventerò una scusa… magari un’improvvisa colica addominale… Ma se le dico della colica penserà che sono uno che si caga sotto davanti ad una donna…. Ci vuole qualcosa di più sottile, sofisticato…. Ecco: un’improvvisa telefonata di lavoro…. Mi dispiace, devo scappare… scusami... sono rammaricato…. Quasi imbarazzato… non so cosa dire….
Poi ferma i suoi pensieri deliranti… un attimo di silenzio mentale…. NO, devo affrontare la situazione… vada come deve andare… e poi, meglio!!!! Se mi vede in queste condizioni avrò la prova che mi apprezza per quel che sono nella TESTA e non nel fisico….. Anche se non sarebbe stato male presentarsi con un aspetto leggermente meno somigliante a quello di una cloaca….
Ormai mancano dieci minuti all’appuntamento…. comincia a mangiarsi le unghie…. Si accorge che le aveva già consumate tutte durante la mattinata… ci vorrebbe una sigaretta… forse questo è il momento giusto per riprendere a fumare… un tabaccaio… ci vuole un tabaccaio…. Scusi un tabaccaio da queste parti?
Risposta: Bu parça değildir bilmiyorum
L’unico straniero della città lo dovevo incontrare io… STRONZO!!!… Gli urla… e quello, capendo perfettamente l’italiano, alza il dito medio mentre si allontana…
Sono quasi le 18,00… ormai starà arrivando… pensa… si risistema la camicia nei pantaloni… ma gli sfugge da tutte le parti… effetto “lenzuola di raso”….
Si dà una sistemata alla giacca…
Training autogeno… devo stare calmo… devo stare calmo… non fa male, non fa male…. ADRIANAAAAAAA!!!! No… questo è un altro film…
Ormai sono le 18 e 20… Come passa il tempo….
Non è ancora arrivata… sarà rimasta bloccata nel traffico…
Ricomincia a sudare… Praticamente è fradicio… Comincia a pregare: fa che non venga…. non ora… per favore….
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STOP…. FERMO IMMAGINE….
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Ora, ecco alcuni possibili epiloghi… perché le storie con un solo finale ci hanno rotto le balle… per cui per non scontentare nessuno… e tantomeno l’autore di questo racconto delirante, ci diamo più di un’alternativa:
1) Lei arriva…. si ferma… lo guarda… gli scoppia a ridere in faccia, e vomita…
2) Lei arriva si mette a piangere e dice che è stato tutto uno sbaglio.. che lui non c’entra niente… e che si è resa conto di aver fatto un errore madornale ad accettare una situazioni del genere (o DEGENERE… non saprei)
3) Lei arriva e rimane folgorata dal suo aspetto bohémien… cominciano una vita insieme… e nessuno ne sa più niente…
4) Lei arriva e lui finalmente capisce che non c’era un cacchio da fantasticare… e vomita… risvegliandosi al Pronto Soccorso con lei accanto… salta giù dalla lettiga e scappa…
5) Lei non arriva e lui resta là per il resto della sua vita abbracciando definitivamente la condizione di “barbone”….
6) Lei non arriva ma lui rimorchia un trans brasiliano con cui comincia una relazione stabile ed appagante…
7) Lei non arriva e lui preso da un moto di orgoglio e rabbia decide di tornare a casa… e ricominciare una vita completamente diversa… diventare uno strafico e fare il playboy….
8) Lei non arriva e lui ritorna a casa da Pina e Mariangela...
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Questo racconto è frutto dell’immaginazione perversa del sottoscritto… ogni riferimento a persone ed a fatti realmente accaduti è puramente casuale…

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lunedì 2 marzo 2009

UN POST... ONATO

Sottotitolo: come lo intitolerebbe Digito Ergo Sum

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AVVISO AI NAVIGANTI

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Google ha deciso di rivedere e correggere il widget dei “lettori del blog” e fin qui nulla di particolare. Ma la cosa strana è che molti dei bloggers che avevano inserito questo gadget nel loro “spazi” si sono ritrovati inspiegabilmente un certo numero di lettori in meno rispetto a qualche giorno prima. Qualcuno avrà pensato a volontarie cancellazioni da parte di alcuni bloggers. In realtà questo è successo su quasi tutti i blog ed è dovuto ad un meccanismo di “accorpamento” di informazioni operato da Google che ha inspiegabilmente portato ad una perdita di dati. Ringrazio Martin del blog uomini, animali, etc per la segnalazione, e Parsifal che aveva già affrontato questo argomento.
Approfitto anch’io per scusarmi con quanti non ritroveranno più il mio nome tra quello dei bloggers che seguono il loro blog, tenendo a precisare che non mi sono volontariamente cancellato da alcun elenco di lettori. Se rilevate che il mio avatar non è più tra quelli dei blog che vi seguono, segnalatemelo.

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